L’Italia non dimentica le vittime innocenti delle mafie. Oggi si celebra la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di chi è stato ammazzato dalla criminalità organizzata: Milano, Torino, Napoli, Roma, Palermo, Firenze, Pescara, Savona, Bari, Locri e in tante altre città, si leggeranno i 1055 nomi di magistrati, uomini e donne delle forze dell’ordine, preti, giornalisti, sindacalisti, bambini, vittime della tratta che hanno perso la vita per la giustizia.

Una ricorrenza giunta ormai alla 27esima edizione ma che è stata instituita formalmente nel 2017 con una legge dello Stato. Una ricorrenza voluta fortemente da due donne, la mamma di Roberto Antiochia, poliziotto morto al fianco del commissario Antonio “Ninni” Cassarà nel 1985 a Palermo e la mamma di Antonio Montinaro, ucciso a Capaci insieme ai giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e ai due colleghi Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Le due mamme, in collaborazione con l’associazione “Libera”, si sono impegnate a mantener vivo il ricordo delle vittime di mafia, di quel nemico dello Stato che ha causato più di mille persone colpite a morte nel corso degli anni. Nell’anno in cui si celebra il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, assume ancor più significato mantenere viva e forte la memoria di chi non c’è più. Sono diverse le iniziative che la Polizia di Stato sta mettendo in campo nel 2022. L’associazione “Quarto Savona quindici”, (sigla dell’auto di scorta) nata da un’idea di Tina Montinaro, la moglie di Antonio, sarà impegnata in un tour itinerante, dove esporrà in varie città italiane la teca contenente i resti dall’auto su cui viaggiava la scorta del giudice Falcone.

Le prossime date saranno, dal 24 al 27 marzo a Bologna, dal 3 al 5 aprile a Pistoia, dal 12 al 13 aprile a Padova e dal 20 al 24 aprile a Pescara-Teramo-Roseto-Pineto. A Palermo invece già dallo scorso novembre la questura ha inaugurato la mostra il “Branco di Velasco”, un progetto espositivo realizzato grazie alla collaborazione con la “Fondazione Falcone”. Un’opera contemporanea realizzata con materiale di recupero composta di cinquantatré sculture, al momento esposta presso il Palazzo dei Normanni di Palermo. La mafia non è solo Cosa Nostra: la ferocia della Camorra ha portato via tante giovani vite anche di diversi poliziotti tra i quali ricordiamo Andrea Mormile maresciallo della squadra mobile di Napoli ucciso a colpi di mitra, Salvatore d’Addario ferito a colpi di pistola e poi travolto dal furgone dei criminali e Vittorio Esposito ucciso durante un conflitto a fuoco tra clan rivali.

Il Vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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