Il Capo dello Stato Sergio Mattarella

Nella capitale è stata celebrata la giornata in memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi. Una ricorrenza nazionale, istituita nel 2007, che vuole ricordare il 9 maggio 1978, quando, in via Caetani a Roma, dopo un sequestro di cinquantacinque giorni, fu ritrovato nel portabagagli di una Renault rossa il cadavere dell’onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, assassinato dalle Brigate Rosse.

Al Quirinale, il presidente della Repubblica, con le più alte cariche dello Stato e i familiari delle vittime, ha ricordato le centinaia di caduti causati dal terrorismo, di ogni matrice, nel corso degli ultimi cinquant’anni di storia repubblicana. In quel periodo lo Stato, le forze politiche e sociali, hanno saputo reagire – nonostante lo smarrimento iniziale – con coraggio e decisione alla sfida mortale lanciata dal terrorismo. Un impegno collettivo per non dimenticare chi ha sacrificato la propria vita in difesa delle libertà e della democrazia.

Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ‘80, il nostro Paese fu sconvolto da una serie di attentati e omicidi terroristici di matrice eversiva. Erano i cosiddetti “anni di piombo” che causarono oltre quattrocento vittime. Molte di loro facevano parte delle forze dell’ordine. Sessantuno i poliziotti che furono uccisi in modo premeditato solo per essere servitori dello Stato che avevano giurato fedeltà alla Repubblica. A questi si sono aggiunti nel secondo millennio due operatori della Polizia Ferroviaria. Entrambi furono coinvolti il 2 marzo 2003 in una sparatoria, avvenuta sul treno viaggiatori regionale Roma – Firenze, scatenata durante un controllo documenti, da due esponenti delle Nuove Brigate Rosse.

Il Sovrintendente Emanuele Petri, del quale ricorre il ventesimo anniversario della morte, fu ucciso durante il conflitto a fuoco, mentre l’Agente Bruno Fortunato, gravemente ferito, morì in modo tragico alcuni anni più tardi. I loro nomi sono oggi ricordati dalle formelle presenti nel Sacrario dei caduti della Polizia alla Scuola superiore di Roma. Molte delle loro storie, insieme con quelle delle centinaia di vittime innocenti, sono raccontate nella piattaforma digitale fotografica “Al servizio del Paese. Frammenti di storia italiana attraverso le immagini della Polizia” realizzata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza in collaborazione con l’agenzia giornalista Ansa. Uno strumento smart pensato soprattutto per i giovani, con cui scoprire e approfondire la storia e i cambiamenti vissuti dal nostro Paese dal 1948 a oggi.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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