Grandina sul Dall’Ara e la porta rossoblu si riempie di sette palloni, che non sono certo cosa da tutti i giorni, almeno per il calcio nostrano.
Da dove iniziare a commentare la marea azzurra? Io decido di iniziare dalla fine e cioè dal commento di Donadoni che, evidentemente, è andato anche lui in bambola come tutta la sua formazione; il bravo allenatore bolognese ha commentato prima ancora degli scempi visti in campo da parte dei suoi, le decisioni arbitrali, e rimarcato come Callejon andasse espulso sul fallo da rigore commesso e, sull’1-2 ed in undici contro dieci le cose sarebbero andate diversamente, mentre l’espulsione di Masina è parsa fuori da ogni logica, dato che c’era Maietta in recupero su Mertens lanciato a rete.
Io capisco che prenderne sette faccia male e si possano dire a caldo cose un tantino illogiche, ma …. Se è vero che Callejon non è stato espulso per il fallo di mano (25’ minuto), è altrettanto vero che è uscito appena un minuto dopo, a seguito di un fallo su Nagy e, quindi, cosa cambia nell’economia dell’incontro?
E poi il rigore il Bologna lo ha tirato e a chi dare la colpa dell’esecuzione di Destro? Al fatto che il Napoli fosse ancora in undici? Mattia ha calciato il pallone da principiante, in bocca a Reina, perciò come si fa a dire “saremmo andati sul 2-1”?
Infine l’espulsione di Masina; dal basso si vede poco e probabilmente Donadoni non si è accorto che Mertens senza il fallo di Masina, sarebbe arrivato solo soletto davanti a Mirante (come spesso accaduto in serata agli azzurri) e Maietta avrebbe guardato e nulla più!
Donadoni si riveda la partita (in tv la si vede meglio e ogni azione può essere vista e rivista senza limiti) e mediti anche sulle cifre, perché se il possesso palla è stato pressoché identico (49% Bologna, 51% Napoli) e poca differenza c’è sui tiri in porta (7 Bologna, 9 Napoli), è sulle parate che i conti non tornano, 2 Mirante e 6 Reina, con la differenza che fissa perfettamente il 7-1 finale.
Evidentemente il Bologna, già salvo, appena l’asticella delle difficoltà si alza non riesce a stare al passo, si smarrisce e vengono fuori gare in fotocopia, giustificate con piagnistei arbitrali e sfortuna, alibi tutti italiani che lasciano sempre fuori l’analisi di quanto davvero successo.
L’avevo già sottolineato dopo la sconfitta contro la Juventus di come si subiscono reti che paiono la fotocopia una dell’altra; era iniziata proprio a Torino contro i granata (1-5), un girone dopo non si è migliorato neppure un po’ e contro il Napoli si va sotto 0-2 in nemmeno sei minuti, prendendo alla fine sette-pere-sette, con gli attaccanti che se non arrivano soli davanti alla porta tirano indisturbati e si vanno a cercare gli errori arbitrali? Suvvia, siamo seri e facciamo qualche mea culpa ogni tanto, a partire dall’allenatore!
Certamente quello contro il Napoli è stato il peggior Bologna di stagione ed a confermarlo basta leggere le pagelle: un solo rossoblu sufficiente (Krejci, l’unico ad averci almeno provato) e gli altri tredici scesi in campo abbondantemente e gravemente bocciati dai colleghi giornalisti; se questo è il 110% di cui parlava Maietta prima della partita bisogna ringraziare che si giochi un campionato a venti squadre e ce ne siano sempre almeno un paio che fanno da comparsa, perché altrimenti sarebbero dolori e guai grossi.
Fortuna che non tutte le avversarie sono forti come il Napoli e non tutte hanno gente che pare di vedere delle Ferrari contro vecchie Panda, e fortuna (speriamo) che mercoledì c’è subito l’occasione di dimostrare che non sempre grandina; al Dall’Ara arriva il Milan nel recupero della diciottesima giornata, altro avversario blasonato ed in lizza per un posto in Europa, pur se ultimamente la stella rossonera pare un tantino sbiadita.
A Mirante e compagnia (ma anche a Donadoni) l’occasione per far vedere di che pasta sono fatti, dato che contro il Napoli della ciambella si è visto solo il buco!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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