C’erano oltre 3.500 militanti riuniti a Lione quando Marine Le Pen ha lanciato la sua scalata all’Eliseo, nel primo comizio elettorale in vista delle presidenziali del 23 aprile e del 7 maggio.

La linea che seguirà la candidata è cristallina: “Questa è casa nostra”, Trump e Brexit “hanno indicato la via”; la leader del Front National ha apertamente condannato l’Europa, l’ultraliberismo e il fondamentalismo islamico. “Il risveglio dei popoli contro le oligarchie può diventare realtà”, ha gridato Le Pen riferendosi all’uscita della Gran Bretagna dall’Ue e alle politiche di Donald Trump.

La politica estera pare seguire il medesimo diktat americano: il patriottismo combatterà una globalizzazione fatta senza capo né coda.

Ovviamente, in un clima di paura e incertezza come quello in cui ci troviamo al momento, una simile politica fa il suo effetto e la leader del Front National si è ritrovata a parlare in mezzo ad una folla in delirio.

Per prima cosa c’è stato l’attacco, durissimo, all’Ue: “è un fallimento”, ha tuonato la leader d’estrema destra. Se eletta, promette l’avvio di un negoziato di sei mesi con Bruxelles per recuperare quattro sovranità: monetaria, per tornare ad una “valuta nazionale”, legislativa, territoriale e di bilancio.

E se le trattative non andassero in porto? Ebbene, in quel caso ci si preparerebbe ad una “Frexit”, dopo aver indetto un referendum sull’uscita del suo Paese dall’Ue.

“In cinque anni voglio rimettere la Francia in ordine”, ha avvertito Le Pen, proponendo “144 impegni presidenziali” per cambiare la République. Con lei all’Eliseo “leggi e valori saranno soltanto francesi”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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