Prima giornata di ritorno, sosta invernale ed è il momento di stilare i primi consuntivi, ed i voti, squadra per squadra.

NAPOLI – 9 – In campionato batte i record, ma è fuori da Champions e Coppa Italia, ed appena i titolarissimi tirano un tantino il fiato le cose diventano difficili anche contro il Crotone; per vincere servono titolari e riserve all’altezza che oggi non ci sono ed eventualmente hanno il nome di Inglese, Ciciretti e qualche altro carneade che servirà quanto Pavoletti & C. delle stagioni precedenti?

JUVENTUS – 9 – Loro si che non avrebbero bisogno di nulla, se non fosse che qualche crepa c’è e si vede anche in casa bianconera; che poi sappiano gestire le cose, non lo si scopre adesso, così come non si scopre adesso che sono e restano i favoriti per mettere in carniere il settimo sigillo consecutivo.

INTER – 7 – Meglio del passato, non c’è paragone, ma appena qualcosa non è andato per il verso giusto la macchina nerazzurra si è inceppata; Spalletti da filosofo è diventato permaloso, cosa che gli succede puntualmente visto che quello in cui non cambia mai è la capacità di non vincere nulla ed all’Inter essere lì non è sufficiente.

LAZIO – 9 – Sono i re del lamento (e non sempre nel giusto, anche nei modi), però stanno facendo benissimo e con più calma potrebbero diventare la terza forza del campionato; Immobile segna a raffica e la formazione è strutturata, inoltre Inzaghino ci sa fare e nonostante le perenni polemiche con la proprietà, la tifoseria dovrebbe leccarsi i baffi di un’”aquila” così.

ROMA – 6,5 – Anche per i giallorossi vale il discorso dell’Inter, con la differenza che i problemi paiono più grossi di quelli milanesi; la Roma è partita fortissimo, ma davvero molte vittorie erano accompagnate dal bel gioco? Inoltre dal mercato devono entrare soldi in cassa e questo servirà a rafforzare una formazione dove, oltre a fisiologici cali di condizione, spesso si devono registrare “mattane” che a questi livelli servono a mandare tutto a carte quarantotto?

SAMPDORIA – 6,5 – Uscita dal mercato con un impressionante saldo attivo, la Samp è partita sparata e mister Giampaolo è diventato un mago del pallone; poi le cose sono tornate in un ambito più normale per l’organico dei ciclisti e si iniziano a sentire scricchiolii e spifferi da … ridimensionamento, anche del mister.

ATALANTA – 9 – Tutti l’attendevano al varco dopo i tanti soldi incassati da vendite eccellenti che sembravano aver già chiuso il “miracolo” Dea; invece, dopo la solita partenza lenta, Gasperini ed i suoi hanno ripreso a macinare gioco ed avversari (vero Napoli?) e sono in lizza su tutti i fronti, segno che sarebbe ora di parlare di bravura e capacità, molto più vere che in altre piazze buone più che altro da chiacchiere di carnevale.

UDINESE – 6,5 – I friulani veri sono quelli della gestione Del Neri o di quella di Massimo Oddo? Facciamo una via di mezzo che magari ci sta il primo pareggio dopo nove vittorie ed altrettante sconfitte? Tra le zebrette non mancano i soliti ragazzi promettenti (ma anche tutti da verificare), così come c’è gente che può fare il comprimario e nulla più.

FIORENTINA – 7 – Partenza bruttissima e poi una ripresa che ha riportato i viola nelle posizioni che tutto sommato competono loro; Pioli non è un fenomeno, così come molti dei suoi giocatori, però sa gestire la squadra e se non gli si chiede la luna potrebbe anche finire per giocarsi un posto in Europa.

TORINO – 5 – Per il tempo che c’è voluto a dare il benservito a Mihajlovic; ogni tanto bisognerebbe giudicare quello che si vede, non solo i risultati o alcuni di questi e le parole di un pifferaio tutt’altro che magico. Il Toro non ha un gioco, tatticamente e sulla corsa è inferiore praticamente a tutte le altre di A e servono diciannove giornate per cambiare allenatore? Mazzarri rispetto al serbo è di un altro mondo e ci vorrà poco per accorgersene.

MILAN – 3 – Pensare ai commenti di mercato ed a quello che ci si attendeva fa ridere a crepapelle non solo l’altra metà di Milano; dato il benservito all’inadeguato Montella, si è puntato sull’aziendalista sicuro Gattuso, magari per i risultati mirabolanti ottenuti a Pisa, ma quando il mercato lo fa un Mirabelli qualunque, che risultati si possono ottenere? Certo il Milan odierno è poca cosa, ma sembra il governo: il mal di stomaco non è iniziato da oggi.

BOLOGNA – 6 – Sembra lo slogan del vorrei ma non posso; passa il tempo ma gli errori sono sempre i medesimi, arrivano giocatori che non servono e fortuna che c’è sempre qualcuno sopravvalutato con cui poter fare almeno cassa. Avanti adagio ed in modo piatto, tanto la retrocessione è un “non” rischio, finché dura.

CHIEVOVERONA – 6,5 – I clivensi non hanno le risorse economiche del Bologna e si adattano sempre al fare senza patemi; partiti anche loro forte, sono poi incorsi in qualche rovescio inaspettato, almeno nelle dimensioni, ma la squadra va ringiovanita e rinvigorita, perché non sempre basta avere un bravo allenatore per continuare a fare i miracoli.

GENOA – 5 – Solita storia in casa rossoblu e solito cambio di panchina, con storni e ritorni che durano sempre lo spazio di due parti di stagione; chissà cosa accadrà nel mercato invernale, ma oggi c’è davvero poca roba di qualità da vendere e di onesti mestieranti ne hanno già tutti in sovrabbondanza.

SASSUOLO – 5 – Il miracolo emiliano è durato lo spazio di un battito di ciglia ed il ridimensionamento ha riportato tutto nelle dimensioni di una Società dove ci saranno pure i soldi, ma non sempre si azzeccano allenatore e giocatori; Berardi è il simbolo neroverde: tanta considerazione, ma davvero ben riposta?

CAGLIARI – 6 – Anche sull’isola si è caduti nella tentazione di cambiare l’allenatore, ma sono cambiati i risultati? Salvezza tranquilla e qualche soddisfazione, cosa aspettarsi di più da un
Cagliari che potrebbe navigare in acque tranquille e magari mettere in mostra qualcuno con cui fare mercato?

SPAL – 6 – Il noviziato si paga eccome in A, quando poi questa deriva addirittura da un doppio salto di categoria, non basta avere una struttura di squadra ed un gioco; certo l’esperienza la si ottiene solo con il tempo ed il discorso vale anche per quel bravo allenatore che è Semplici. Il punto vincente, alla fine, potrebbe essere proprio quello di non cadere in tentazioni di rivoluzione, a partire da quella tecnica.

CROTONE – 5 – Arrivata una salvezza miracolosa, in tutti i sensi, qualcuno ha perso un tantino la misura delle cose e l’addio di Nicola ne è stata la conseguenza più evidente e, probabilmente, più pericolosa per un futuro difficile da decifrare e da scrivere.

HELLAS VERONA – 5 – Passare dall’entusiasmo allo sconforto è cosa che ci vuole poco perché si verifichi; questo è successo e sta succedendo a Verona, perché dal sogno europeo arrivato con Cassano e Cerci, si è passati presto a farsi mille domande cui l’ennesima “cassanata” è stata solo la scintilla; davvero si poteva anche solo sognare chissà quale stagione gialloblù? Tornare in A va bene, ma mantenere i piedi per terra era così difficile per allestire una rosa di sostanza?

BENEVENTO – 4 – Vorrei dare un voto più alto alla simpatica formazione campana, ma non bastano due vittorie dopo una serie di catastrofi per pensare che ci si possa salvare in un modo o nell’altro; indubbiamente il voto è più alto se si guarda l’impegno, ma dopo due promozioni di seguito, cosa ci si poteva aspettare da una formazione da media Serie C?

Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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