La Corea del Nord è una delle potenze più importanti al mondo dal punto di vista missilistico.
Non a caso Pyongyang sta da mesi effettuando test, che hanno molto il sapore di minacce e provocazioni agli Stati Uniti.
Anche le prorompenti dichiarazioni del dittatore coreano stanno gettando nel panico il mondo intero, tanto che l’ONU ha convocato una riunione straordinaria con tutti i principali leader mondiali a discutere su come risolvere il problema.

I rapporti tra America e Nord Corea non sono storicamente idilliaci, ma qui il confine è stato nettamente superato.

Trump e il suo staff hanno a più ripreso esortato il dittatore Kim Jong Un di smettere con le provocazioni, dichiarando di essere pronti a tutto per difendere gli Stati Uniti e tutto il mondo dalla minaccia balistica.

Quali sono però le motivazioni che spingono un paese a seminare il terrore al mondo, e un leader a mostrare comportamenti così spregiudicati?
Del dittatore nord coreano si sa ben poco.
Non si conosce esattamente l’età, il numero preciso di figli, è un totale mistero. Difficile quindi prevedere i suoi piani o cercare di capire i motivi dietro a questi continui test missilistici della Corea.

Forse è una dimostrazione di forza, di poter fare male al mondo se provocato o intralciato.
O probabilmente è solo pazzia e non odio represso; mania di grandezza e di voler testare contro l’emblema del mondo Occidentale per eccellenza, gli USA, tutta la sua potenza.

Attenzione però perchè provocare l’America significa anche provocare l’Europa e nemmeno il missile più potente o il dittatore più esaltato del mondo possono fermare un bombardamento incrociato u più fronti.

Sterminare un intero paese per annientare la follia di un uomo, al momento non è la scelta a cui si vuole ricorrere.
I rappresentanti degli stati occidentali e del Giappone hanno deciso che prima si proverà con la diplomazia, ma se questa non dovesse bastare si opterebbe per il piano B.

Lo spettro di un conflitto mondiale su larga scala non è purtroppo così remota.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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