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Non ci posso credere, ma è tutto vero. Un imprenditore romano, presidente del Mantova nel 2016/2017, è finito nelle maglie della camorra per avere accettato soldi a strozzo. Un fenomeno da non trascurare che si è allargato anche nelle serie inferiori dove la criminalità organizzata pratica usura e riciclaggio. Una stagione difficile, quella dell’A.C. Mantova, chiusa sul terreno di gioco con la salvezza in serie C ma finita male in tribunale: fallimento, nuova denominazione e ripartenza dalla serie D. I soliti problemi, difficoltà a pagare gli stipendi e a versare l’Irpef. Il presidente aveva ingaggiato come allenatore il figlio di Ciccio Graziani, già campione del mondo, e aveva acquistato un giocatore brasiliano, di talento ma con qualche chilo in più, dal Brescia.

Alla fine dell’anno la Direzione Antimafia di Roma ha ordinato l’arresto di tredici persone per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, intestazione fittizia di beni, esercizio abusivo del credito. Tra gli arrestati figurano anche i capi dell’omonimo clan di camorra ad Afragola. Le indagini sono state avviate nel 2017 dai carabinieri perché il presidente si sarebbe fatto prestare denaro evidentemente “sporco” dai camorristi, i quali gli avrebbero applicato interessi da usura, impossibili da onorare. In una delle intercettazioni – acquisite dagli investigatori – si comprendeva come lo stesso avesse investito nella squadra mantovana i soldi, difficili da restituire, che gli avevano prestato i camorristi, i quali si rivolgevano così allo stesso: “Ci hai rotto il c…. hai capito bene, pezzo di m….?”.

Nel caso specifico il presidente del Mantova è stato una vittima, anche se il suo passato non è proprio immacolato. La storia conferma ancora una volta come nel calcio si sia allargata la zona grigia, la terra di nessuno in cui capita che un imprenditore avventuroso metta le mani su una società gloriosa come il Mantova, per sette volte nella serie A e finisca per farsi “strozzare” dalla camorra. Le mafie si sono infiltrate nel pallone, specie nelle serie minori. Perché lo fanno? Per riciclare il denaro sporco, per praticare l’usura, per guadagnare consenso sociale, per farsi pagare il pizzo attraverso il meccanismo delle sponsorizzazioni e per lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle curve. È una questione gigantesca di cui il vertice della piramide, la Figc, non si preoccupa come dovrebbe.

Eppure nessuno è al sicuro, in tempi di crisi finanziaria aggravata dal Covid. Oggi il Mantova appartiene al proprietario del Verona calcio che ha riportato i biancorossi in serie C e ha restituito stabilità e attendibilità al club. Possiamo confermare che a Mantova c’è stata una conclusione felice, ma altrove si può dire altrettanto?

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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