Adesso, con una partita che la Juventus deve recuperare, si può sussurrare che il campionato è chiuso.
Anche se questa parola è volubile, in quanto basterebbe un passo falso della Signora, magari domenica prossima contro l’Inter forza 7 attuale, per riaprire il discorso.
Intanto però Roma e Napoli, le principali inseguitrici dei bianconeri, perdono il passo.
La Roma cade, malamente, fallendo la prova di maturità contro la Sampdoria, schiantata in Coppa Italia.

In pochi si aspettavano un epilogo del genere, con la squadra di Giampaolo col coltello tra i denti, a mordere le caviglie avversarie in ogni pallone e in ogni zona del campo. Il resto l’ha fatto la Roma e il suo allenatore.
La squadra è parsa in debito d’ossigeno e a tratti prevedibile; Perotti non si è mai visto, come se la Roma giocasse in meno. Gli unici a salvarsi la davanti Dzeko, ennesimo gol il suo, e Naingollan, sempre brioso, mai efficace.
Male, anzi malissimo Vermaleen e qui entra in gioco Spalletti. Inspiegabile la scelta del tecnico di lasciare in panchina Manolas, che certo ha bisogno di rifiatare, ma non va sostituito da un giocatore che da due mesi e mezzo non calca il campo da gioco. Nemmeno un ex Barcellona può essere in forma, dopo tale periodo. Ecco psiegato il 3-2 della Samp, trainata dalla super partita di Muriel.

Non che sia andata meglio al Napoli, che inciampa nel campo del Palermo, non riuscendo ad andare oltre al pareggio.
La squadra di Sarri non va oltre il pareggio contro i rosanero che hanno fatto un solo tiro in porta, segnando col solito Nestorowsky. Poi sale in cattedra il Napoli, con Mertens sempre protagonista, creando occasioni a raffica. Solo Posavec nega a più riprese il gol alla squadra azzurra, salvo poi incappare nella più classica delle papere dei portieri, regalando il gol del pareggio.

Un pareggio che permette al Napoli di recuperare un punto alla Roma, ma fa scappare la Juventus e avvicina l’Inter.
Inter che ha vinto la settima gara di fila e ora sogna l’aggancio diretto alla Champions, difficile, ma non impossibile.
Mentre la Juve vince ancora, stavolta contro il Sassuolo, anche se si è aperto il mini caso Dybala che non ha dato la mano ad Allegri nel momento del cambio. Un giallo? L’inizio della fine del rapporto? Si è sentito di tutto, anche se molto probabilmente la verità è che l’argentino, nervoso per aver colpito un palo e non aver segnato, non ha stretto la mano al mister.

Per il resto si segnala il secondo gol di Chiesa in serie A, la sconfitta del Milan contestato dai tifosi e la prima tripletta in serie A per Falcinelli che ha permesso al Crotone di guadagnare tre punti della speranza nei confronti dei rivali dell’Empoli.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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