Il Covid-19 avanza fino al punto che la scienza per combattere la pandemia mondiale ha solo un rimedio, quella di adottare il lockdown, il distanziamento sociale finchè non ci sarà un vaccino protettivo che possa trasmettere gli anticorpi contro la “bestia” che ha avuto (non scordiamolo mai) epicentro in Cina, dove la dittatura la fa da padrona e la democrazia, la libertà non esiste nemmeno in chiesa. Ma con la trasmissione inarrestabile del coronavirus avanzano in modo inesorabile, implacabile le proteste dei cittadini italiani in tutte le Regioni da nord a sud. In modo particolare dei commercianti (albergatori, ristoratori, negozianti al dettaglio, artigiani) che dopo la prima ondata, già afflitti per un diminuire sensibile degli introiti e poi successivamente con i pochi risparmi si sono riattivati rispettando ogni regola imposta dal Governo, oggi con il nuovo DPCM, si ritrovano praticamente in mutande, frastornati, demotivati, spaventati guardando ad un futuro senza certezza.

Chiudere nuovamente gli esercizi commerciali, come se la colpa della trasmissione del virus fosse dei tassisti, ristoratori, baristi, proprietari di palestre è inaccettabile e lede un diritto della Costituzione sul diritto universale del lavoro della libertà di essere imprenditori.

Ieri sera a Cesena, come in altre città del paese, in piazza del Popolo, si è svolta una manifestazione contro il nuovo decreto del Governo Conte sostenuto dalla sinistra e dal M5S. Oltre 1.000 i partecipanti che con grande senso di civiltà hanno gridato a gran voce: libertà / fateci lavorare… ora basta! Se queste sono le condizioni in Italia, beh!! allora è giusto non pagare più le tasse, fare uno sciopero fiscale fino al punto che i politici saranno costretti a diminuirsi i loro milionari stipendi che ricevono sempre.
Il grido dei cittadini cesenati è altissimo fino al punto che il Sindaco Enzo Lattuca ha provato a metterci la “faccia” per smorzare i toni rassicurando che l’apparato comunale sarà vicino alle famiglie a tutti gli operatori del commercio in forte difficoltà.

Ora, la gente, stanca a livello fisico e mentale (sono aumentate le richieste di farmaci antidepressivi), si aspetta che le parole non volano via con il vento, ma che arrivano soldi veri nei conti correnti, non ci sono più le risorse per pagare le rette scolastiche, gli affitti e presto per comprare un Kg. di farina.

Il Sindaco di Cesena, la sua amministrazione, è chiamata ha dare prova concreta che i sussidi arriveranno. E questa volta per salvare i commercianti speriamo che non occorrano i “saggi” come è accaduto per salvare il calcio cittadino tra un tampone e l’altro, per non parlare del Foro Annonario un vero e proprio aborto avanzato dall’amministrazione comunale precedente con firma di Paolo Lucchi.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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