Le Brigate Rosse (BR) sono state un’organizzazione terroristica italiana di “estrema sinistra” costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo. Di matrice marxista-leninista, è stato il più potente, il più numeroso e il più longevo gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra esistente in Europa occidentale.
 
Leonardo Bertulazzi, latitante delle Brigate Rosse dal 1980 ovvero da 44 anni, è stato arrestato in Argentina e prossimamente verrà estradato in Italia a seguito della revoca dello status di rifugiato ottenuto nel 2004. Nel nostro paese dovrà scontare 27 anni per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata.
Latitante dal 1980 era tra i responsabili del sequestro dell’ingegnere Piero Costa avvenuto a Genova nel 1977. Era già stato arrestato nel 2002 a Buenos Aires, a seguito di una indagine condotta da parte della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, unitamente alla Digos di Genova e all’Interpol ma venne rilasciato qualche mese dopo.
Per la cronaca ricordiamo: Pietro Costa, membro della storica famiglia di armatori liguri proprietaria della Costa Crociere, fu rapito il 12 gennaio 1977 a Genova mentre rientrava a casa a Spianata Castelletto. Sei brigatisti (tra cui Bertolazzi) lo sequestrarono e lo tennero prigioniero per 81 giorni in una casa di Via Pomposa, sotto stretta sorveglianza del brigatista Riccardo Dura. Durante la prigionia, Costa fu costretto a vivere in condizioni precarie, vestito con una tuta, legato con catene a un giaciglio all’interno di una tenda in una stanza insonorizzata. Le Brigate Rosse chiesero un riscatto per la sua liberazione, e, dopo il pagamento di 1,5 miliardi di lire, Costa venne rilasciato il 3 aprile 1977 nei pressi di Rivarolo, Genova. Il rapimento di Costa rappresentò la prima azione delle Brigate Rosse tipica della criminalità comune, con finalità economiche piuttosto che politiche. Il denaro ottenuto fu utilizzato per sovvenzionare l’attività terroristica; 50 milioni di lire vennero “spesi” per l’acquisto dell’appartamento di via Montalcini 8 a Roma, dove venne tenuto prigioniero Aldo Moro per il periodo del suo sequestro. Durante la sua prigionia, il padre di Costa, Giacomino, morì in ospedale il 13 marzo 1977.
Per l’arresto del brigatista, effettuato nei giorni scorsi, con la Polizia argentina che ha eseguito la misura restrittiva hanno collaborato l’Intelligence italiana e i Dirigenti delle forze di polizia in servizio presso la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, la Digos di Genova e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, presenti a Buenos Aires.
Auspichiamo che almeno stavolta ci sa l’estradizione e che non si ripeta la “commedia” francese che tutela ignobilmente i brigatisti italiani lì residenti.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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