La comicità è fatta di tante sfumature diverse. Ridere e far ridere non è poi così semplice. Per far scompisciare le persone bisogna farle riflettere su ciò che accade tutti i giorni, a cominciare dalla levataccia mattutina. Poi, però, sorge un problema e cioè come raccontare tutto questo senza sembrare banale e scontato. Beh, una persona che è riuscita a superare questo ostacolo con grande eleganza è stato Maurizio Lastrico (classe 1979), da Genova. Attraverso l’endecasillabo dantesco ci ha raccontato, non solo una spassosissima Divina Commedia, ma anche piccoli episodi tragicomici che viviamo tutti nel nostro quotidiano. Chi non lo ricorda a Zelig? Forse non tutti sanno, però, che Lastrico non è solo un bravo comico e cabarettista, ma anche un attore brillante, con tanto di diploma ottenuto alla Scuola del Teatro Stabile di Genova.

Chi è Maurizio Lastrico? Possiamo definirla in qualche modo?
“L’uomo Maurizio è ancora in fase di assemblamento, così come il comico. Far ridere è, per me, il modo di entrare in comunione e in contatto con gli altri. E’, semplicemente, offrire la parte più bella di me e quando ci riesco mi sento orgoglioso, utile e completo”.

Come è nata l’idea di usare l’endecasillabo in chiave comica?
“E’ nata per gioco alla Scuola di Recitazione dello Stabile di Genova, una notte, per far divertire i miei colleghi, poi è piaciuto un po’ a tutti e così…”.

Mi può raccontare la sua esperienza sul palco di Zelig?
“Ho fatto tutta la trafila dei laboratori e sono passato da Zelig Off. Mi è cambiata la vita e ho avuto il privilegio di poter esprimere me stesso in libertà e con colleghi super. Ho sacrificato tanto, ma credo che il ‘saldo’ si possa considerare più che positivo”.

Qual è il segreto del suo successo come comico?
“Credo abbiano funzionato diversi fattori: il raccontare una storia, il gioco col linguaggio, l’autoironia e lo sbattimento incredibile per fare un gioco di pochi minuti”.

I suoi prossimi progetti?
“Continuo a far ricerca comica e a cercare di crescere come attore. Mi sto dilettando anche con alcune serie TV e con degli spettacoli in lingua genovese. A breve scriverò un nuovo spettacolo”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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