PAPA FRANCESCO JORGE MARIO BERGOGLIO

Non bisogna inseguire Dio in sogni e immagini di grandezza e di potenza, ma bisogna riconoscerlo nell’umanità di Gesù e, di conseguenza, in quella dei fratelli e delle sorelle che incontriamo sulla strada della vita”.

Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus, commentando il Vangelo del giorno. “Dio si è fatto carne e sangue, ha proseguito il Pontefice: si è abbassato fino a diventare uomo come noi, si è umiliato fino a caricarsi delle nostre sofferenze e del nostro peccato, e ci chiede di cercarlo, perciò, non fuori dalla vita e dalla storia, ma nella relazione con cristo e con i fratelli”.

Secondo il Papa, “anche oggi la rivelazione di Dio nell’umanità di Gesù può suscitare scandalo e non è facile da accettare”. E questa “scandalosità”, ha aggiunto, “è ben rappresentata dal sacramento dell’eucaristia: che senso può avere, agli occhi del mondo, inginocchiarsi davanti a un pezzo di pane? perché mai nutrirsi assiduamente di questo pane? e il mondo si scandalizza”.

Francesco ha concluso invitando a non meravigliarsi se “Gesù Cristo ci mette in crisi”: “Anzi, ha osservato, preoccupiamoci se non ci mette in crisi, perché forse abbiamo annacquato il suo messaggio! e chiediamo la grazia di lasciarci provocare e convertire dalle sue ‘parole di vita eterna”.  Al termine della preghiera mariana, il saluto ai fedeli presenti in piazza provenienti da tanti Paesi e da diverse regioni d’Italia, tra loro anche numerosi gruppi di giovani.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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