Nuova notte di sbarchi sulle coste lampedusane dove, in poche ore e a partire dalla mezzanotte, sono giunti 435 migranti con dieci, differenti, approdi.
Sugli ultimi barchini intercettati viaggiavano gruppi di persone da un minimo di 20 a un massimo di 62 unità. Tra loro, decine di donne e tanti anche i minori. Tutti, stando ai loro stessi racconti, sono salpati da Sfax in Tunisia e hanno pagato per la traversata fino a 3.500 dinari tunisini.
L’approdo più consistente si è realizzato intorno alle 5.30 del mattino, quando al molo Favaloro sono giunti in 115, tra cui anche 3 donne.
Ma con la ripresa degli sbarchi a Lampedusa arrivano anche le notizie delle tragedie consumate al largo dell’isola.
Nella notte tra martedì 25 e mercoledi 26 aprile, al molo Favaloro sono giunti con i profughi anche i cadaveri di due donne. La motovedetta della Guardia costiera li ha sbarcati insieme a 62 sopravvissuti che viaggiavano su un barchino di 9 metri.
I 62 sono originari di Benin, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Sudan e Togo.
I cadaveri, riconducibili ai dispersi del naufragio dello scorso 24 aprile, sono stati portati alla camera mortuaria del cimitero.
E con la raffica di arrivi anche l’hotspot di contrada Imbriacola torna sovraffollato: nella struttura sono presenti 2.689 persone a fronte dei poco meno 400 posti disponibili.
Per la tarda mattinata, su disposizione della Prefettura di Agrigento, è previsto il trasferimento di 180 ospiti con il traghetto di linea per Porto Empedocle.
Nella notte tra lunedì e martedì con 19 imbarcazioni, soccorse al largo dell’isola o approdate direttamente sulla terraferma, erano già sbarcate 705 persone. Dieci, nello specifico, le carrette agganciate da mezzanotte fino all’alba con a bordo 316 persone. Ieri, invece, gli sbarchi erano stati complessivamente 28 con un totale di 1.117 persone. E lunedì, fra l’area Sar italiana e le acque antistanti Lampedusa, si sono verificati quattro naufragi: due i morti, fra cui quello di una giovane donna, tre le persone (compreso un bimbo di 8 mesi) finite al poliambulatorio, 17 i dispersi, per i quali le ricerche vanno ancora avanti, e complessivamente 165 i superstiti portati all’hotspot.
E mentre si riprende la conta di quanti profughi portare sulla terraferma, la polizia di Catania ha fermato 25 persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I fermati, per lo più guineani ed ivoriani, sono stati rintracciati in diverse località italiane e sarebbero stati i componenti di una organizzazione straniera che aveva compiti di gestire i viaggi oltre il confine di migranti provenienti dall’area subsahariana e intenzionati a oltrepassare l’Italia per andare in altri paesi dell’Unione europea.
L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Catania, era scaturita dalle dichiarazioni di una minorenne che, prelevata dalla comunità, è stata messa su un autobus diretto a Torino dove ad attenderla vi erano alcuni dei suoi aguzzini.
“I trafficanti contattavano i migranti direttamente in Africa (Costa d’Avorio, Mali, Marocco, Libia) e lo conducevano, dietro pagamento di oltre mille euro, nel Paese europeo prescelto. Reati gravi, commessi in diversi Paesi e caratterizzati dalla transnazionalità”, ha detto il direttore centrale anticrimine della polizia, Francesco Messina.
A cura di Televideo – Foto Imagoeconomica