Quarantasei anni, duecentodieci muniti e dieci calci di rigore per vedere il ritorno dei grigi dell’Alessandria in Serie B, al termine di una stagione lunghissima e di uno spareggio contro il Padova, decisosi negli ultimi due penalty, quello sbagliato dal patavino Gasbarro e quello messo invece a segno dal grigio Rubin.

Dopo è stata apoteosi, di chi ha dato l’anima in campo (calciatori e staff tecnico), dietro ad una scrivania, come di chi ha potuto gioire finalmente allo stadio, o magari dai balconi delle case che si affacciano sul vecchio Moccagatta, stracolmi di gente che non hanno voluto perdersi questo atto finale di una stagione iniziatasi il 26 settembre dello scorso anno e conclusosi dopo mille patemi e traversie, ma anche con la grande soddisfazione di essere riusciti nel loro intento nonostante il Covid.

Quella alessandrina è stata la vittoria del Presidente De Masi, imprenditore torinese dell’abbigliamento, arrivato ad Alessandria nel 2013 e che mai ha gettato la spugna nonostante le tante disillusioni per le stagioni iniziate con grandi ambizioni e gettate al vento, spesso senza colpe di chi ci ha messo i soldi, e non pochi.

E’ stata anche la vittoria del tecnico Moreno Longo e del suo staff, chiamato sulla panchina dopo la diciannovesima giornata, quando i risultati latitavano, capace di giocarsi la promozione sino alla penultima partita del Torneo regolare e poi di ridare slancio ai suoi in questi play off infiniti e difficili, con come ultimo ostacolo quel Padova costruito come una fortezza che a sua volta aveva perso la promozione solo per la differenza reti negli scontri diretti contro il Perugia.

La promozione è stata anche la vittoria di un gruppo di calciatori che alla fine del girone d’andata sembravano più l’Armata Brancaleone, che la formazione partita con ambizioni di primato; capaci invece di compattarsi, sacrificarsi e fare finalmente gioire una tifoseria che ha meritato quanto loro il ritorno in Serie B.

Nulla da fare quindi per il Padova ed il suo tecnico Mandorlini, in una nuova stagione che ha fatto vedere parecchie cose buone ma che, alla fine, termina con un pugno di mosche in mano e l’amarezza di essere stati sconfitti senza aver perso.

Il calcio però è questo, uno vince e l’altro perde, qualunque sia la categoria, qualunque siano le forze in campo, vincere ai rigori non da meno gusto, perdere invece aumenta l’amarezza e di parecchio.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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