Tre partite nell’arco di un mese che hanno il sapore di una beffa, affrontate più con la forza di nervi che del saper giocare bene contro avversarie, soprattutto Fiorenzuola e Aquila Montevarchi, che non hanno certo l’olfatto del Sangiovese doc, ma di aceto.

Le manchevolezze della squadra, le lacune tecniche del mister Toscano che vive di luce riflessa, rilevate anche contro la Reggiana, purtroppo stanno relegando il Cesena da una possibile promozione diretta ai semplici play-off, che anche Viali lo scorso anno ha raggiunto in modo spavaldo facendo svanire poi tutto quanto costruito in campionato, nel momento cruciale durante gli spareggi che rimangono la solita lotteria.

Il Cesena sta camminando con gli scarpini di piombo, accumulando risultati negativi, che ora lo vedono lottare per ottenere la seconda posizione onde non gettare alle ortiche una stagione che ha regalato anche risultati importanti.

Forse si sono persi punti troppo importanti per le insicurezze che si sono scaturite tra i pali con Lewis e Tozzo, che dalle nostre parti paragonano a un “maritozzo”  da immergere nel latte di mucca.

Ma cercare alibi intorno solo ai due portieri è coprire le altre falde che esistono dentro lo spogliatoio formato dal gruppo bianconero, a partire dalla mancanza di un trequartista, un laterale sinistro, un secondo attaccante pungente da affiancare a Corazza.

Questa è la nitida fotografia che appare agli occhi di tutti, che non sgrana nemmeno dopo il 2-2 contro il Montevarchi dove il nervosismo nella panchina del cavalluccio è salito sopra la copertura del Manuzzi.

I romagnoli continuano dunque ad avere battute d’arresto in campo, lasciando trapelare incomprensioni pure dentro la società, perché senza la promozione sul piatto occorrerà un ulteriore investimento di 4 milioni di euro; Lewis non ne vuole sapere, Aiello ci sta riflettendo.

Allora, come si fa? Occorre ritrovare risorse economiche in Patria per vincere davvero un campionato con umiltà e passione e l’unita’ primogenita che ha evoluto il calcio in città con i vessilli dei nobili, degli ortofrutticoli, dei pollivendoli, dei surgelati?

Ne manca uno che marco stretto da 12 anni, quello del fitness. Prima o poi si deciderà invece di investire in farmacie, nelle palle di sfera da pesi massimi.

Non sarebbe giusto caro Nerio, valutare seriamente le palle di cuoio che suscitano emozioni e l’identità di una tifoseria che canta non America mia, ma ROMAGNA MIA?

Sappi che non ti mollo, tornerò a bussare alla tua porta perché vorremmo ritornare a festeggiare le promozioni dentro il tuo castello. Abbi fede per una volta.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Valerio Casadei

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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