Novantatré anni, una vita spesa a lavorare duramente tra martelli, incudine e fucina, indispensabili per la forgiatura, Sergio Mariotti, detto “Il Presidente delle Case Popolari” perché da sessant’anni occupava un alloggio all’interno di uno stabile realizzato nel 1963 grazie al Piano INA – Casa, un provvedimento voluto dall’allora Ministro del Lavoro e Previdenza Sociale Amintore Fanfani, per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori.

Nell’arco degli anni, i vicini che incontrava quotidianamente nel giardinetto quando usciva di buon mattino ad acquistare il quotidiano, si erano trasformati da anziani deceduti in silenzio, seduti in poltrona, davanti ad un televisore acceso a mo’ dì finestra aperta su un mondo falso e ipocrita, morti di solitudine non di povertà, a famiglie giovani di immigrati a basso reddito, che Sergio aiutò ponendo in essere una serie di azioni in difesa dei loro diritti e della dignità, indipendentemente dal loro status migratorio. “Il Presidente”, viveva con una modesta pensione e abitava in un appartamento decoroso, vedovo e senza figli, convivendo da vent’anni con Zola, un gatto rosso, massiccio e malandato che fin da quando arrivò alle case popolari, dimostrò una forte ammirazione per gli operai edili che nell’arco degli anni si sono succeduti per lavori nelle aree esterne del fabbricato.

Quel giorno, era il 6 maggio 2023, alle ore 10,00 si recò come di consuetudine nel centro città a fare spesa con la fretta dettata dall’imminente arrivo dell’altro Presidente, quello che vive in Vicolo della Rosa all’Alloro, 1 a Roma. Passando tra gli stand che esponevano tante primizie locali, fragole, funghi, patate e mele, fece notare ad un addetto alla vendita, che per l’occasione, sfoggiava un abito classico da testimone dello sposo, la mancanza della regina della frutta locale, la pesca a polpa bianca caratterizzata da un bel colore rosso fiammante uniforme, la “Bella di Cesena”.

Pochi istanti dopo, Sergio venne invitato ad allontanarsi da un addetto alla sicurezza non prima di aver ricevuto come risposta dall’esperto arboricoltore che la pesca in questione, venne inesorabilmente abbandonata quarant’anni fa a favore di varietà più produttive e di più facile conservazione. Dopo questa risposta, consapevole che ancora una volta le logiche di mercato avevano sconfitto la poesia a favore delle insulse ragioni che muovono l’economia mondiale, “Il Presidente delle Case Popolari”, tornò mestamente nel suo regno fatto di sorrisi, chiacchierate e gesti di forte solidarietà. Di lì a poco, l’altro Presidente, quello “nazional popolare”, arrivò a destinazione atteso trepidamente dai notabili intervenuti da ogni dove, e come da protocollo iniziò la visita agli stand.

Al termine del breve tour promozionale dell’ortofrutta locale, si soffermò qualche istante dall’esperto arboricoltore al quale si era rivolto anche Sergio, e anch’egli gli pose la domanda riferita alla “Bella di Cesena”. Pare che avendo frequentato, in gioventù, l’Harry’s Bar di Venezia e sorseggiato il cocktail “Bellini”, che quest’anno peraltro compie settantacinque anni, a detta del suo creatore, Giuseppe Cipriani, era l’unica pesca utilizzabile per realizzare uno dei più noti cocktail sparkling del mondo. L’esperto arboricoltore restò senza parole per alcuni interminabili istanti poi, la grande intuizione che solo un romagnolo doc può togliere dal cilindro, “Presidente mi chiamo Walter Pieri e sono pronipote di Domenico Pieri detto “Maciola”, l’agricoltore che individuò e selezionò, un secolo fa, a San Mauro in Valle di Cesena, nel podere “Ancona I” della congregazione di Carità, la “Bella di Cesena”.

Se mi permette le faccio omaggio di una serie alberi in vaso e radice nuda di pesco che lei potrà piantare in terreno esposto al sole in qualsiasi periodo dell’anno evitando il gelo e la siccità.” Il Presidente ringraziò lo standista salvatosi in corner e proseguì la visita alla città dei Tre Papi terminata la quale, chiese al Sindaco un’ultima cortesia prima di tornare verso l’aeroporto, vedere la statua che il M° Leonardo Lucchi ha dedicato alla celebre pesca a polpa bianca. Gelo!

A cura di Marco Benazzi – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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