VLADIMIR PUTIN PAPA FRANCESCO JORGE MARIO BERGOGLIO

L’evolversi della globalizzazione ha fatto dirottare nella pece maligna l’uomo. E, pensare che con il costo di una bomba a grappolo, dollaro più o meno, si potrebbero costruire case popolari (sono oltre due milioni le famiglie sotto sfratto e l’esigenza immobiliare torna ad essere un incubo), oppure edificare scuole (oggi il monito di Ignazio Visco governatore della Banca d’Italia, dove si investe solo l’1% del pil), e perchè no riqualificare quartieri in degrado.

Tutto ciò appare una chimera se voltiamo lo sguardo alla nube minacciosa della guerra in Ucraina che potrebbe avere risvolti ancora più pesanti e più ampi rispetto alla guerra fredda dimentica e risposta in un triste ricordo per i combattenti di allora trafitti come un burro dagli armamenti di piombo. Il dilemma di questa guerra non riguarda solo Zelensky e il suo popolo, intorno a lui c’è anche l’Europa, i paesi della Nato e per questo Putin sta mettendo in gioco la nostra sicurezza vitale ed economica, a quella dei mercati, della loro integrazione, della prosperità futura nel rispetto della democrazia e della conquista per la pace.

Prima di questo massacro (oltre 1.000 bambini sono stati uccisi nelle città sotto i bombardamenti), abbiamo sempre trascurato la spesa pubblica dedicata per la difesa, ma abbiamo fatto peggio, ci siamo dimenticati della nostra agricoltura, di come investire in energia e soprattutto di come proteggere la socialità del Paese, capace sì di aumentare solo stipendi a governanti logorati dal potere e assetati di denaro facile.

Per otto lustri abbiamo vissuto in serenità, dove Hitler, veniva solo raffigurato come il fantasma di Berlino, ci siamo anche acculturati dagli anni sessanta, siamo cresciuti nel mondo del lavoro, ma in tutti questi anni l’egoismo, l’egemonia ha sempre avuto una porta aperta. La parola “possedere, avere sempre di più”, non si mai sgretolata, scaricando di fatto i grandi problemi irrisolti nelle generazioni che si sono susseguite.

Ora che forse possiamo scrollarci dalla pandemia, siamo esposti a minacce esplosive nucleari, giusto dunque condividere tutti i rischi, pure dal punto di vista finanziario. Sarebbe utile per tutti fare un passo indietro e osservare la vita con l’accontentarsi. Sarebbe giusto per ciascuno di noi usare parole di diplomazia abolendo le armi che sono il male assoluto e ritrovare lungo la strada la via della Pace.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

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