A Zermatt le porte degli autobus elettrici, messi a disposizione dal Comune per spostarsi in centro e raggiungere le partenze degli impianti sciistici, si chiudono a stento per la quantità di gente che cerca di salire. E mentre l’Europa chiede all’Austria di non aprire gli impianti sciistici, la Svizzera per la stagione ha iniziato a contattare maestri di sci italiani.

Ad Arosa si scia tranquillamente, così come a Zermatt, meta mondiale dello sci, dove le regole basilari delle misure anti contagio, quella del distanziamento, è difficilmente rispettata. È il racconto dei giornalisti inviati sul posto e di come gli autobus elettrici che portano agli impianti sciistici viaggino pieni. Nei momenti di punta, le porte quasi non si chiudono per quanta gente cerca di salire e ovviamente si sta assembrati uno sull’altro. Una situazione al limite che potrebbe esplodere nei prossimi weekend, quando dal 5 dicembre sarà ufficialmente aperta la stagione sciistica. E se l’Europa fa pressioni sull’Austria, visto che l’Italia sembrerebbe intenzionata a non concedere l’apertura degli impianti sciistici, la Svizzera starebbe cercando addirittura di reperire maestri italiani. È il racconto dal Passo del Tonale della Tgr di Trento.

“Tutti dovrebbero tenere chiusi gli impianti sciistici e mi auguro che lo stesso facciano anche quei Paesi, come la Svizzera, che non sono parte dell’Unione europea”, ha dichiarato il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, intervenendo a ‘Che tempo che fa’ su Rai3.
È “una strategia per la salute, stiamo combattendo una battaglia per riprendere gli spazi di prima”, ha aggiunto.

La Svizzera, però, ha già riaperto e l’Austria è in procinto di farlo. Un appello decisamente in contrasto con la richiesta degli assessori di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Veneto e Friuli Venezia Giulia che, alla luce della mossa Svizzera, hanno sottoscritto una proposta al governo Conte per permettere di avviare la stagione invernale con gradualità. “Il governo ci ascolti, consenta l’apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale”.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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