Inizia il ritorno ed il Milan resta “rigorosamente” primo, la concorrenza però non molla e si attende la fine di un mercato dove è mancato tutto: soldi, idee, protagonisti.

La prima di ritorno inizia con la trasferta della Fiorentina a Torino, non così fortunata come quella contro la Juventus, ma comunque portatrice di un punto che fa classifica, anche se ci si lamenta di aver finito la gara in nove … con la seconda espulsione forse eccessiva, ma dimenticandosi di un rigore negato al Torino.

Sui rigori non ci sarà mai modo di usare il medesimo metro, ma perché dare rigore contro e negare quello a favore, ai granata, per lo stesso tipo di azione ed a distanza di una sola settimana?

Vince il Milan anche a Bologna e lo fa con due rigori a favore, evitando poi che la rimonta rossoblu si completi; i rigori sin qui accordati ai rossoneri sono certamente tutti legittimi, quello che lascia perplessi è che a fronte dei 14 penalty tirati da Kessie e compagni, la graduatoria dica che le seconde per rigori a favore (Juve, Sassuolo e Roma) sia solamente a quota 5.
Evidentemente i milanisti entrano moltissimo nell’area di rigore avversaria, anche se poi il loro attacco è solamente il quinto per reti messe a segno e quelle dal dischetto “pesano” eccome sull’economia di molti incontri.

Tocca poi alla Juventus rispondere immediatamente al Milan, andando a sbancare la Genova sampdoriana con un 2-0 dove le occasioni bianconere si trasformano quasi tutte in gol, lasciando ai doriani poco più che le briciole; resta sempre una Juve incompiuta, ma che evidentemente basta ed avanza per vincere anche la partita degli elogi al maestro ed ai suoi allievi.
Anche l’Inter resta sostanziosamente in corsa, liquidando (4-0) un Benevento che contesta un mancato rigore a favore che, secondo Inzaghi, avrebbe riaperto la partita, in quel momento sull’1-0 a favore dei nerazzurri; certo con i se ed i ma non si va da nessuna parte, pur considerando ogni ipotesi, magari anche quella che dopo il pareggio campano, i ragazzi di Conte si scatenassero ed alla fine il passivo giallorosso risultasse ancora più concreto di quello a referto.

Nell’anticipo della domenica, tocca all’Udinese fare un bel passo avanti andando a violare il terreno dello Spezia; è bastato un rigore alle zebrette friulane per tornarsene a casa con tre punti nel carniere, staccando le concorrenti che si giocano la salvezza, mentre gli spezzini hanno visto avvicinarsi, anche se di poco la concorrenza.

In altra parte della classifica è invece da collocare la sfida tra Atalanta e Lazio, che se le danno di santa ragione e con i laziali che si prendono la rivincita della recentissima eliminazione dalla Coppa Italia; alla fine non sono mancate polemiche e qualche scontro, non trascendentali, ma con la finale di Coppa di qualche anno fa (quella dove si è giocato anche a pallavolo) ancora a lasciare residui difficili da “digerire”.

Divisione della posta invece a Inizia il ritorno ed il Milan resta “rigorosamente” primo, la concorrenza però non molla e si attende la fine di un mercato dove è mancato tutto: soldi, idee, protagonisti.
La prima di ritorno inizia con la trasferta della Fiorentina a Torino, non così fortunata come quella contro la Juventus, ma comunque portatrice di un punto che fa classifica, anche se ci si lamenta di aver finito la gara in nove …. con la seconda espulsione forse eccessiva, ma dimenticandosi di un rigore negato al Torino.
Sui rigori non ci sarà mai modo di usare il medesimo metro, ma perché dare rigore contro e negare quello a favore, ai granata, per lo stesso tipo di azione ed a distanza di una sola settimana?

Vince il Milan anche a Bologna e lo fa con due rigori a favore, evitando poi che la rimonta rossoblu si completi; i rigori sin qui accordati ai rossoneri sono certamente tutti legittimi, quello che lascia perplessi è che a fronte dei 14 penalty tirati da Kessie e compagni, la graduatoria dica che le seconde per rigori a favore (Juve, Sassuolo e Roma) sia solamente a quota 5.
Evidentemente i milanisti entrano moltissimo nell’area di rigore avversaria, anche se poi il loro attacco è solamente il quinto per reti messe a segno e quelle dal dischetto “pesano” eccome sull’economia di molti incontri.

Tocca poi alla Juventus rispondere immediatamente al Milan, andando a sbancare la Genova sampdoriana con un 2-0 dove le occasioni bianconere si trasformano quasi tutte in gol, lasciando ai doriani poco più che le briciole; resta sempre una Juve incompiuta, ma che evidentemente basta ed avanza per vincere anche la partita degli elogi al maestro ed ai suoi allievi.
Anche l’Inter resta sostanziosamente in corsa, liquidando (4-0) un Benevento che contesta un mancato rigore a favore che, secondo Inzaghi, avrebbe riaperto la partita, in quel momento sull’1-0 a favore dei nerazzurri; certo con i se ed i ma non si va da nessuna parte, pur considerando ogni ipotesi, magari anche quella che dopo il pareggio campano, i ragazzi di Conte si scatenassero ed alla fine il passivo giallorosso risultasse ancora più concreto di quello a referto.

Nell’anticipo della domenica, tocca all’Udinese fare un bel passo avanti andando a violare il terreno dello Spezia; è bastato un rigore alle zebrette friulane per tornarsene a casa con tre punti nel carniere, staccando le concorrenti che si giocano la salvezza, mentre gli spezzini hanno visto avvicinarsi, anche se di poco la concorrenza.

In altra parte della classifica è invece da collocare la sfida tra Atalanta e Lazio, che se le danno di santa ragione e con i laziali che si prendono la rivincita della recentissima eliminazione dalla Coppa Italia; alla fine non sono mancate polemiche e qualche scontro, non trascendentali, ma con la finale di Coppa di qualche anno fa (quella dove si è giocato anche a pallavolo) ancora a lasciare residui difficili da “digerire”.

Divisione della posta invece a Cagliari, con il Sassuolo che riacchiappa i sardi al novantaquattresimo e con i due allenatori che nel dopo partita rivendicano entrambi la mancata vittoria; l’adrenalina sarà difficile da smaltire, ed ancora di più quando i novanta minuti sono terminati da poco, ma che ha visto la partita giusta dai bordi del campo?
Chi invece ci vede benissimo è il mister genoano Ballardini, che ha risollevato le sorti del Grifone ed in poche partite ha trascinato la sua squadra in zone di ampia tranquillità, mentre il Crotone vede allargarsi la differenza di classifica dalle posizioni che gli permetterebbero la salvezza.

Non pensa alla salvezza ma è comunque in mezzo alla bufera il Napoli, che regola ed inguaia sempre più il Parma, senza però fugare le polemiche nei confronti di mister Gattuso che, a fine gara, si lamenta giustamente del clima in cui lavora; con i tifosi in fermento ed il Presidente De Laurentiis che un giorno urla e l’altro frena, non si lavora certo in quel clima di serenità che occorrerebbe, quasi che invece del quinto posto, il Napoli fosse in lotta per la salvezza.
A finire la giornata ci pensa la Roma, che “abbatte” la sorpresa Verona, ma non si sbarazza allo stesso modo delle polemiche interne con capitan Dzeko, ora non solo in guerra contro l’allenatore ma anche con la proprietà; Roma è sempre stata piazza particolare, troppe pressioni, troppe chiacchiere ed alla fine si rovinano spesso intere stagioni, senza mai mettere una parola fine alle diatribe …. ed ai tanti errori commessi un po’ da tutti.

Maurizio Vigliani, con il Sassuolo che riacchiappa i sardi al novantaquattresimo e con i due allenatori che nel dopo partita rivendicano entrambi la mancata vittoria; l’adrenalina sarà difficile da smaltire, ed ancora di più quando i novanta minuti sono terminati da poco, ma che ha visto la partita giusta dai bordi del campo?

Chi invece ci vede benissimo è il mister genoano Ballardini, che ha risollevato le sorti del Grifone ed in poche partite ha trascinato la sua squadra in zone di ampia tranquillità, mentre il Crotone vede allargarsi la differenza di classifica dalle posizioni che gli permetterebbero la salvezza.

Non pensa alla salvezza ma è comunque in mezzo alla bufera il Napoli, che regola ed inguaia sempre più il Parma, senza però fugare le polemiche nei confronti di mister Gattuso che, a fine gara, si lamenta giustamente del clima in cui lavora; con i tifosi in fermento ed il Presidente De Laurentiis che un giorno urla e l’altro frena, non si lavora certo in quel clima di serenità che occorrerebbe, quasi che invece del quinto posto, il Napoli fosse in lotta per la salvezza.

A finire la giornata ci pensa la Roma, che “abbatte” la sorpresa Verona, ma non si sbarazza allo stesso modo delle polemiche interne con capitan Dzeko, ora non solo in guerra contro l’allenatore ma anche con la proprietà; Roma è sempre stata piazza particolare, troppe pressioni, troppe chiacchiere ed alla fine si rovinano spesso intere stagioni, senza mai mettere una parola fine alle diatribe … ed ai tanti errori commessi un po’ da tutti.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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