Una vera e propria emergenza. Dopo Napoli, Sassari. Ancora un’ambulanza colpita da un petardo nel giro di 48 ore. E in questo caso, il mezzo è andato distrutto. E’ un inizio anno davvero difficile per gli operatori sanitari, tra ‘attacchi’ al 118 e aggressioni a medici e personale infermieristico.

Il fenomeno sta raggiungendo dei numeri davvero inquietanti e preoccupanti: sono 1200 le denunce presentate dai ‘camici bianchi’ per aggressioni dichiara il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli. Si va da tentativi di strangolamento fino a vere e proprie spedizioni punitive, parolacce e insulti. Le aree più a rischio sono la psichiatria e il pronto soccorso, e i pericoli maggiori si corrono nel Mezzogiorno: arriva al 72% nel Sud e nelle Isole il numero di medici che denuncia aggressioni, e sale all’80% tra chi lavora al pronto soccorso. Fra le città, la maglia nera tocca a Napoli. Le zone periferiche metropolitane sono poi tra i luoghi dove si verificano maggiormente questi episodi.

Fra le principali motivazioni addotte dagli aggressori, i “ritardi delle ambulanze” e “l’inefficienza dei servizi di triage”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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