Il calcio insegna sempre a non deconcentrarsi anche quando pensi di avere il risultato in tasca. L’Udinese ha il predominio per un’ora e va in vantaggio, Ranieri cambia le pedine e la sua Sampdoria ribalta il match. In tre flash c’è la storia del 2-1 con cui i blucerchiati piegano la squadra friulana in serie nera ormai da 7 partite. E la zona retrocessione rischia di avvicinarsi, mentre i liguri veleggiano tranquilli a metà classifica.

Sintesi della partita
Subito un brivido in area blucerchiata, Audero chiude basso su Lasagna invitato dal tocco di Zeegelaar dalla linea di fondo. Partita vivace ma senza particolari affondi fino alle soglie della mezzora. Poi sale la tensione emotiva. Quagliarella, ispirato da Candreva, testa i riflessi di Musso. Sull’altro fronte, Audero con un colpo di reni da terra mette la mano sul pallone toccato da Mandragora da due passi dopo un batti e ribatti.

C’è anche la traversa di De Paul (41′) con un destro a giro da fuori area. L’Udinese si fa preferire e inizia di gran carriera la ripresa. Il vantaggio arriva al 56′ con la tripla conclusione di De Paul: l’argentino è rimpallato da un difensore al limite dell’area, il nuovo tiro è respinto da Audero, infine può battere col portiere fuori causa. Gol rocambolesco ma meritato.

Ranieri cambia tanto (Torregrossa, Thorsby e Keità per Quagliarella, Darmsgaard e Verre) e la Samp raddrizza il match quasi subito. Al 67′ serie di batti e ribatti in area friulana, Mandragora va per spazzare ma prende la gamba di Candreva che lo aveva anticipato. Lo stesso Candreva fa centro con freddezza dagli undici metri. I cambi hanno scosso i blucerchiati, che continuano a spingere. All’81’ Augello va sul fondo a sinistra e crossa al centro dove Torregrossa svetta su tutti e gira di testa il sorpasso. Per l’attaccante appena arrivato in prestito dal Brescia è gol alla prima presenza.

Lo stesso Torregrossa, in pieno recupero, offre a Keita la palla per chiudere facilmente il match: Musso fa il suo dovere, ma l’errore è tutto del senegalese.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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