La Roma viene bloccata a Benevento nonostante la superiorità numerica per oltre mezz’ora. Poche le occasioni per i giallorossi, che tornano al 3° posto solitario con 44 punti. Mentre i sanniti continuano il loro campionato di tutto rispetto: 25 punti, un margine di dieci lunghezze dalla terzultima.

Sintesi della partita.
Gara decisamente veloce, anche se le vere occasioni sotto porta latitano. Prevalenza territoriale degli ospiti, il Benevento trova un po’ di spazio solo in contropiede. Montipò è attento sul potente destro di Pellegrini. nell’altra area, Lapadula conclude addosso a Pau Lopez anziché servire compagni meglio piazzati e, successivamente, un flipper su azione d’angolo porta al tiro di Barba bloccato dal portiere ospite. Imbucata di Pellegrini per Mkhitaryan, Montipò esce a valanga per chiudere la conclusione dell’armeno. Termina così la prima frazione.

La Roma comincia con ottimo ritmo la ripresa. Al 57′ enorme sciocchezza di Glik che, già ammonito, rimedia il secondo giallo per un intervento sconsiderato su Mkhitaryan. Fonseca non perde tempo, subito in campo Dzeko (per Veretout). Inzaghi riassesta la difesa con Caldirola (esce Viola). Il Benevento non si fa assediare e non rinuncia alle ripartenze. Tocca a Roberto Insigne, a rilevare un Caprari che ha dato tutto.

Fonseca rinforza l’attacco con Pedro per Karsdorp. Ma la Roma non riesce a sfondare.
Dentro dunque anche El Shaarawy (fuori Mkhitaryan) per gli ultimi 10′. La prima vera conclusione verso la porta sannita arriva al 91′, colpo di testa di Dzeko che Montipò controlla. E’ il primo squillo di un recupero al cardiopalmo. Al 94′ Caldirola respinge sulla linea il tocco di Pellegrini dopo un batti e ribatti furibondo. Espulso anche Inzaghi per proteste reiterate. Rischio coronarie per i deboli di cuore al 96′, sull’ultima azione della Roma: El Shaarawy, servito dal tacco di Pellegrini, viene steso da Foulon. Pairetto decreta il rigore, ma il Var lo revoca per la posizione irregolare proprio di Pellegrini a inizio azione.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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