Qual’é la ricetta del presidente della Figc per rilanciare l’intero movimento del calcio? Prendendo spunto dal “maestro” Federico Fellini, ha pensato che con meno attori si può ottenere un film di maggiore qualità. Il regista del nuovo kolossal che sarà girato nei campi di gioco della serie A sarà lui, Carlo Tavecchio che, dalla tecnologia fino alla riforma dei campionati, certo non si lascia pregare quando c’è da portare innovazioni sostanziali al sistema.

In prima linea per l’Occhio di Falco che ha annullato il goal-non-goal, poi per la moviola in campo e l’elezione del nuovo presidente Uefa, il numero uno della Federazione si sofferma ora su una delle malattie peggiori del nostro pallone: lo spettacolo che latita e il calo degli spettatori sulle tribune. La ricetta o, almeno, una delle ricette, è pronta e porta al taglio dei club nella massima serie. Ridurre le squadre di serie A – dichiara Tavecchio – dalle attuali 20 a 18, porterebbe un incremento del tasso tecnico del campionato, nuovo interesse e più pubblico. Meno qualità vuol dire anche meno spettacolo, calo di presenze sugli spalti, maggiori differenze in classifica fra prime e ultime.

La riforma prevede anche una serie B con 20 squadre e una Lega Pro con due gironi da 20. Infatti: meno attori e film di maggiore prestigio, con l’auspicio che la gente torni ad interessarsi al pallone “live” in un mondo in cui l’esibizione dal vivo – dalla musica allo sport – non sta vivendo un periodo del tutto favorevole. I dati del pallone, in tal senso, raccontano di una flessione progressiva e inarrestabile. Unica eccezione al momento Inter-Juventus, che ha fatto registrare un pubblico d’altri tempi: 77mila spettatori. Un dato in controtendenza rispetto alla scorsa stagione, chiusa con la peggior media spettatori degli ultimi cinque anni (poco più di 22mila presenze a partita) e un tasso di accessi negli impianti in calo del 55,12%.

Nel campionato 2015/2016 sono calati del 6% anche gli ascolti tv della serie A rispetto alla precedente stagione, con un totale di 19 milioni di telespettatori in meno. I numeri della stagione appena iniziata evidenziano un calo che oscilla tra i 700 e 4800 spettatori in meno, anche se a “falsare” le cifre c’è stato il Crotone, che conta almeno 15mila spettatori a partita, ma che, giocando a Pescara, in attesa dell’adeguamento dello stadio Ezio Scida ai parametri richiesti per gli incontri di serie A, non poteva contare a pieno sul proprio pubblico. Nei giorni scorsi, finalmente, è arrivato l’ok della Commissione provinciale pubblici spettacoli la quale ha dato l’agibilità alla struttura. Dopo il parere della Lega di Serie A – alla nona giornata di campionato – gli squali del Crotone potranno finalmente debuttare in casa contro il Napoli.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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