MARINE LE PEN

E’ andata bene ed alla fine, per fortuna, non abbiamo dovuto sostituire il battimani agli azzurri con il battito ritmato della marcia di Radetzky, come fosse il Concerto di Capodanno, invece che una calda serata londinese!

Se a fine primo tempo l’Italia poteva anche avere qualcosa di cui rammaricarsi, al novantesimo invece tutti o quasi pensavamo che fosse andata di lusso, un gol annullato per un fuorigioco che a misurarlo serviva il calibro, un possibile e netto rigore scampato per il medesimo motivo; insomma, la “povera” Austria ci aveva messi sotto e, sino a quel momento, a poco erano serviti i cambi, giusti e logici dato che chi era uscito non è che avesse brillato, anzi.
Poi due lampi ed il gioco pareva fatto, tra l’entusiasmo crescente un tantino smorzato dalla rete austriaca, ma che riprendeva quando finalmente l’arbitro decretava la fine delle ostilità, con l’Italia che andava ai quarti e l’Austria …. a casa.

Aveva ragione Mancini, quando prima della sfida ammoniva circa la consistenza dei biancorossi, magari non eccellenti sul piano puramente tecnico, ma con una gamba ed una corsa, oltre che la compattezza tattica, da fare invidia a chiunque; la fortuna italica sono stati quei pochi centimetri di differenza, oltre alla capacità di saper soffrire anche non in undici; perché un’altra cosa occorre dire, che diversi azzurri non sono stati all’altezza delle aspettative e dei compiti assegnati.

Naturalmente il dopo partita è stato pregno di pagelle, giudizi, opinioni, ovviamente condizionate dalla vittoria, perché altrimenti avremmo davvero sentito, letto, detto le medesime cose? Davvero se Arnautovic non fosse finito in fuorigioco, Gigione nostro avrebbe preso sette in pagella? O Pessina, in caso di assegnazione del possibile rigore causato, sarebbe stato anche lui da sette, pur se puoi pure fare schifo (non è il suo caso) ma se fai gol un sette in pagella non te lo toglie nessuno.

E Bonucci? Al di là del calcio preciso e delle facce che fa a tutti d’abitudine, è davvero quel gran calciatore decantato o l’anno al Milan è invece molto più vicino al suo valore? Infine Verratti, Immobile e Berardi, con il primo che dopo un mese da infortunato non può naturalmente essere il giocatore che tutti conosciamo, mentre che il secondo non fosse gran che in giornata lo si è visto nell’inutile entrata sul portiere austriaco, che avrebbe potuto costare molto cara e l’arbitro non lo avesse letteralmente grazia almeno del giallo.

Su Berardi il discorso mi pare sia il medesimo da anni, ovvero gran potenziale talento, però assai discontinuo, che quando non gira si butta per terra e …. basta, come gli capita nel Sassuolo.

Pensieri sbagliati o anti italiani? E perché, perché come tutti esprimo la mia personale opinione? Su Donnarumma, ad esempio, vedo che fa sempre i medesimi errori, normali quando aveva sedici anni, ma che oggi non possono essere giustificati dal fatto che ne abbia “solo” ventidue, come se sei anni al Milan fossero passati a difendere la porta del Roccacannuccia; ma al Milan non hanno un preparatore dei portieri? O Gigio in certe situazioni non sapeva, non sa e forse non saprà mai che fare?

Se criticare non è più lecito, soprattutto senza insultare, si può sempre decidere di leggere altri, non mi offendo certo, anzi non è proprio un problema!
Magari qualcuno non aveva ascoltato il Mancio sull’Austria, oppure aveva pensato alle solite parole diplomatiche che si riservano anche all’avversario scarso, ma visto che non sono passati inosservati, ci si vada a vedere Vialli al momento delle reti ed a fine partita, la sua esultanza è quella d chi sapeva benissimo a cosa si andava incontro, a quali erano le difficoltà da superare, e si che Gianluca è uno che ne ha passate davvero tante, in campo e nella vita, con i problemi di salute che tutti conosciamo.
Bella o bruttina, l’Italia è comunque ai quarti.

Radetzky o Konrad, gli austriaci sono tornato a Vienna applauditi ma sconfitti, senza bisogno di scomodare Carlo Alberto oppure Armando Diaz, questa volta con il VAR al posto del Piave e adesso vedremo se sarà meglio la pizza o moules et frites, il tutto accompagnano da una bella birra fresca, anche qui con ampia scelta …. nazionale.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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