La Primavera di Praga è stato un periodo storico di liberalizzazione politica avvenuta in Cecoslovacchia quando il Paese era sotto il controllo dell’Unione Sovietica.
Ebbe inizio il 5 gennaio 1968, quando lo slovacco Alexander Dubček divenne segretario del Partito Comunista di Cecoslovacchia, e terminò il 20 agosto dello stesso anno.

Le riforme della Primavera di Praga furono un tentativo da parte di Dubček di concedere nuovi diritti ai cittadini grazie ad un decentramento parziale dell’economia e all’introduzioni di garanzie democratiche. Le libertà concesse includevano un allentamento delle restrizioni alla libertà di stampa e di movimento, con l’obiettivo finale di raggiungere una politica più liberale e staccarsi dal duro dominio dell’Unione Sovietica. Le riforme non furono tollerate dai sovietici che intervennero bruscamente nella notte fra il 20 e il 21 agosto 1968, quando una forza stimata di 500.000 soldati e 6.000 veicoli corazzati invase il paese.

L’invasione coincise con la celebrazione del congresso del Partito Comunista Cecoslovacco, che avrebbe dovuto sancire definitivamente le riforme e sconfiggere l’ala stalinista. Il governo praghese invitò la popolazione e l’esercito a non opporre alcuna resistenza. All’alba il primo ministro Dubcek e i ministri del governo vennero arrestati.

L’invasione sancì inoltre un’ondata di emigrazione verso i paesi dell’Europa occidentale e non mancarono le proteste dei giovani patrioti. Celebre il gesto estremo di Jan Palach che si diede fuoco in piazza Vinceslao davanti al museo Nazionale. Un gesto per scuotere le coscienze, emulato da altri giovani: il 20 gennaio si diede fuoco Josef Hlavaty, operaio ventiseienne.
Il 25 febbraio Jan Zajíc, studente di 19 anni. Il 4 aprile fu la volta di Evžen Plocek, operaio trentanovenne.

La Primavera di Praga ha ispirato la musica e la letteratura. Tra le opere più celebri, gli scritti di Václav Havel, Karel Husa, Karel Kryl e il famoso romanzo di Milan KunderaL’insostenibile leggerezza dell’essere”.

In Italia l’evento fu messo in musica dal cantautore Francesco Guccini nel 1970. La canzone, “Primavera di Praga”, è stata cantata e incisa anche dai Nomadi.

articolo a cura di Franco Buttaro – Foto Repertorio Ceca

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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