“Questa pandemia è giunta all’improvviso e ha colto tutti impreparati, lasciando un grande senso di disorientamento e impotenza. Serve quindi l’esigenza di una nuova fraternità, capace di aiuto reciproco e di stima vicendevole”.

Queste le parole rilasciate Papa Francesco nel Messaggio per la IV Giornata Mondiale dei Poveri, che sarà celebrata il 15 novembre, sul tema: Tendi la tua mano al povero.

“E’ indispensabile un allenamento quotidiano, che parte dalla consapevolezza di quanto noi per primi abbiamo bisogno di una mano tesa verso di noi. Questo momento che stiamo vivendo – aggiunge Francesco – ha messo in crisi tante certezze. Ci sentiamo più poveri e più deboli perché abbiamo sperimentato il senso del limite e la restrizione della libertà. La perdita del lavoro, degli affetti più cari, come la mancanza delle consuete relazioni interpersonali hanno di colpo spalancato orizzonti che non eravamo più abituati a osservare.
Le nostre ricchezze spirituali e materiali sono state messe in discussione e abbiamo scoperto di avere paura. Chiusi nel silenzio delle nostre case, abbiamo riscoperto quanto sia importante la semplicità e il tenere gli occhi fissi sull’essenziale.
Abbiamo maturato l’esigenza di una nuova fraternità, capace di aiuto reciproco e di stima vicendevole. Questo è un tempo favorevole – aggiunge il Pontefice – citando la ‘Enciclica Laudato si’ – per ‘sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo.

Già troppo a lungo siamo stati nel degrado morale, prendendoci gioco dell’etica, della bontà, della fede, dell’onestà”.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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