Una cosa è certa, al di là delle proposte di Matteo Salvini, che scalpita insieme agli partiti del centro destra per avere domani mattina, 100 miliardi di euro sul piatto nazionale a sostegno dell’emergenza coronavirus.
Nessun italiano sarà in grado di affrontare le prossime scadenze di qualsiasi natura economica. Ma questo serio problema non riguarderà solo l’Italia, pure l’Europa, gran parte del Mondo. Infatti l’infezione polmonare veicolata dai cinesi, ha toccato tutti i paesi del pianeta. Non sarà dunque, facile, superare questo durissimo periodo di guerra, perchè questa guerra non ha un nemico visibile da contrastare con efficcia. E’, superata l’emergenza, con la speranza che la scienza possa trovare un vaccino entro diciotto mesi, nulla sarà come prima. A partire appunto dalla ripresa commerciale che sarà costretta a contare la chiusura di attività, alla sicurezza dei lavoratori, al modo di socializzare con l’incubo di essere infettati in un teatro, bar, ristoranti, al fatto che vaccinarsi ogni anno contro l’influenza a qualsiasi età, diventerà un elemento sanitario fondamentale per la salute delle donne e degli uomini.

I nodi da sciogliere, insomma sono molteplici, ma tra i prioritari c’è quello dell’Unione Europea.
Gli stati membri saranno in grado di trovare una soluzione contro la crisi sanitaria-economica, un accordo per il bene comune della grande comunità, oppure è arrivato il momento del nazionalismo, dove la parola d’ordine per rilanciare il business almeno in Italia pare di capire sia la PACE FISCALE, L’AZZERAMENTO DEL DEBITO, LA STAMPA DEI TITOLI DI STATO?

Il problema è enorme e tra guelfi e ghibellini per ora ad avere la meglio è il Covid-19 che ha cambiato in modo drastico la vita degli esseri umani, che hanno una colpa imperdonabile quello di avere cambiato l’habitat naturale (foreste comprese) della fauna e della flora dove i virus vivono serenamente senza intaccare i quadrupedi intelligenti, ma anche sulla evoluzione dell’uomo ci sarebbe da aprire una pagina grigia, quella della materia…. che non tutti coltivano nel cervello darwiano.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Shutterstock_

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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