È triste seguire il campionato di serie B senza una squadra romagnola, in particolare senza il Cesena.

Temporaneamente, la nuova società (che riparte dalla serie D) ha cambiato il logo – scelto dai tifosi – in “Cesena Football Club”. Ai colori bianconeri è stato concesso anche l’utilizzo temporaneo del Cavalluccio, storico simbolo del Cesena Calcio, consegnato provvisoriamente dal curatore fallimentare al sindaco per l’utilizzo temporaneo, così come le attrezzature della vecchia società fallita il 9 agosto scorso. Senza ripescaggi è nata la ridimensionata serie B a 19 squadre con la certificazione della Figc che ha riscritto le norme.

Il tema dei ripescaggi è a dir poco scottante, così come forte è il rischio di cause milionarie contro la Figc da parte di chi sente leso un proprio diritto all’iscrizione in un campionato più nobile. La sfida più nervosa, e, a tratti drammatica dell’estate si è chiusa dopo l’ennesima giornata altalenante, con un colpo di scena ad effetto. Quale? Il commissario straordinario della Federazione, riuniti i suoi due vice, ha deciso di mettere mano alle norme organizzative interne modificandole sul punto che ha offerto l’assist giuridico alla rivoluzione voluta dai presidenti della serie B.

Niente ripescaggi, e pare che così sarà anche per l’anno prossimo. Campionato con tre squadre in meno e la quasi certezza di cause o ricorsi, da parte di chi si sente privato del diritto di essere ammesso alla serie cadetta. Da oggi in avanti, qualora dovessero incombere rischi concreti tali da non garantire il regolare o il tempestivo avvio della stagione, il consiglio federale, con delibera dei tre quarti dei suoi componenti, può modificare il numero delle squadre partecipanti ai campionati con effetto immediato: questa la modifica normativa. E, visto che il consiglio federale non c’è e non ci può essere essendo la Fgic sotto tutela, oggi, la decisione è nelle mani del commissario straordinario Roberto Fabbricini.

La serie B è partita il 24 agosto con il Livorno a riposo. Il varo del calendario ha subito un lungo rinvio proprio perché i presidenti aspettavano di ricevere notizie dalla Federazione. Il commissario straordinario, in un primo momento, si era detto contrario alla possibilità che la stagione partisse senza che i vuoti lasciati dalla non iscrizione di Bari, Cesena ed Avellino per fallimenti o pagamenti fuori tempo massimo, venissero colmati. Poi, come accennato, c’è stato il ripensamento e lunghi giorni di riflessione per trovare una via d’uscita in risposta al “golpe” annunciato dai diciannove presidenti della serie cadetta. A seguire la svolta che ha passato la palla avvelenata alle squadre che speravano e forse sperano ancora in un ripescaggio (Tar e tribunale federale Figc permettendo): Pro Vercelli, Ternana, Siena, Catania e Novara, con un occhio anche alla battaglia dell’Avellino.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Valerio Casadei

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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