E’ cominciata la maturità. Anche se molti italiani non hanno ancora raggiunto questo traguardo (in senso lato intendo), molti giovani hanno cominciato il loro percorso verso l’età adulta e uno di questi step è, appunto, la maturità. Forse non ci crederete, ma anche io ho intrapreso questa avventura. Sono passati ben 13 anni da quel mese di giugno del 2004. Se fate un po’ di conti, capirete quanti anni ho! Beh, non sono pochi ma nemmeno tanti. Volete che vi racconti la mia di maturità? Visto che siamo qui, tanto vale che vi spieghi come sono andate le cose. Il liceo è stato sicuramente un’esperienza diversa da tutte le altre. Ti senti adulto ma non lo sei. Credi di poter far tante cose, ma in realtà, il più delle volte, rimani fermo al palo. E’ stato così anche per me, ma tra alti e bassi, anche io, sono arrivato a giocarmi il tutto e per tutto all’esame finale. Sicuramente non sono stato uno studente modello, i voti non sono mai stati troppo alti, diciamo… nella media? Forse un filino sotto, ma non ho mai pensato che un voto potesse farmi sentire una persona diversa (e non lo penso nemmeno ora).

Mi ricordo la prima prova, quella di italiano, dove sono riuscito a prendere un bel 13 su 15. Avevo scelto un tema sulla legalità e devo dire di aver dato tutto me stesso per svilupparlo al meglio. Nelle altre due prove, invece, non sono riuscito poi così bene. Ma per fortuna c’è stato l’orale e con quello mi sono salvato in corner. Come ho detto prima, non ho mai pensato che un voto potesse farmi sentire un genio. Cosa è cambiato dal 2004? Tanto, forse troppo, soprattutto se si considera che nella circolare del ministero della pubblica istruzione per l’esame di maturità, si vede scritto ‘traccie’ anziché ‘tracce’. E, soprattutto, se in questo ministero c’è una persona che ha mentito sui titoli di studio (e un po’ si vede, se mi permettete). Tanta ignoranza non solo negli adulti ma anche nei ragazzi che arrivano all’Università e non sanno scrivere una frase di senso compiuto. Beh, se questa è la base da cui partire siamo messi proprio male. Nonostante non fossi considerato uno studente modello, mi sono preso le mie belle soddisfazione in ambito lavorativo che nessuno mi toglierà mai. Quindi, cari ragazzi, non studiate solo per passare gli esami e prendere voti alti, ma studiate per capire tutto quello che vi sta intorno, solo così riuscirete a diventare veramente maturi!

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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