Mai, da quando è stato istituito il Mondiale di Formula 1, era capitato che una scuderia ottenesse quattro doppiette consecutive nelle prime quattro prove di stagione; è toccato alla Mercedes battere il record, con Bottas ed Hamilton a contendersi la vittoria anche sul tracciato dell’Azerbaijan ed il finlandese ancora una volta davanti al pluricampione del mondo che, comincia ad avere nuovamente un compagno che gli sta stretto.

Anche a Baku pareva che la Ferrari potesse insidiare il sin qui dominio Mercedes, ma ci ha pensato il giovane francese Leclerc a mettere le rosse “fuori corsa”, se così possiamo permetterci di scrivere, con un brutto botto nel Q2, che ha segnato non solo la griglia di partenza ma, di fatto, anche la gara; di sicuro non c’è da gettare la croce addosso a Charles, che era velocissimo ed è stato il primo ad ammettere di aver fatto un grande errore, ma in un modo o nell’altro in casa Ferrari succede sempre qualcosa che getta alle ortiche il tanto lavoro fatto sin’ora.

Vettel non era veloce come il compagno durante le prove, ma avrebbe potuto approfittare del gioco delle scie ormai divenuto abituale in Formula 1, per poter agguantare anch’egli la prima fila e giocarsi la gara in mezzo al toboga che è il circuito azero; il giochino purtroppo non è riuscito ed al tedesco non è rimasto che accontentarsi del terzo posto sulla griglia di partenza ed al traguardo finale, neppure troppo distante dalla coppia di frecce d’argento di cui non riesce che vedere …. gli scarichi!

Certo non è un bel momento in casa Ferrari, la stagione pareva dover essere ben altra cosa, ma per un motivo o per un altro le rosse hanno dovuto sin qui cedere il passo ad una Mercedes straordinaria anche nel saper approfittare degli errori altrui e, perché no, da quei colpi che la dea bendata ha fino ad ora riservato solo alla marca tedesca.

Dire che, dopo quattro prove su ventuno, il Mondiale sia già finito, è azzardato, però a guardare la classifica sembra di vedere quella del campionato di calcio: una davanti e poi ….il vuoto e poco più; la questione è appunto quella che siamo alla quarta di ventuno gare e darsi per vinti oggi non è quanto deve succedere in casa Ferrari, perché altrimenti tanto varrebbe starsene a casa invece di impiegare denaro e forze per una competizione che competizione non è.

Indubbiamente bisogna che le cose cambino e questo succeda il prima possibile, perché cambi anche lo stato d’animo a Maranello e si ricominci a mettere pressione ad una Mercedes dove oggi si ride a trentadue denti e ancor di più lo si fa mettendo in evidenza che anche la fortuna è dalla loro parte, il che è componente non da poco quando si viaggia oltre i trecento all’ora e la tecnologia la fa da padrone, anche se poi ti capita di fermarti per un componente che vale pochi centesimi.

La Mercedes può, in questo momento, permettersi persino di lasciare i propri piloti giocarsi la vittoria, tant’è che Bottas con il primo posto di Baku è tornato in vetta al Mondiale, con chissà quale gioia da parte del compagno di squadra; perché Hamilton non è certo uno a cui piace arrivare secondo e questo compagno che gli sta davanti, anzi lo sfida di continuo anche per la pole, ho l’impressione, che cominci a rompergli un tantino le scatole.

Anche questa è una delle componenti di un Mondiale sino ad ora a senso unico; la rivalità interna tra i piloti Mercedes è la vera sorpresa di questo inizio stagione proprio perché difficilmente si dava al “delfino” Bottas il credito di poter insidiare e battere un Hamilton che pareva avviato ad aggiungere un nuovo casco iridato alla propria collezione.

Senza avversari in grado di batterli i piloti delle frecce argentate si giocheranno tra di loro la vittoria finale, almeno fino a che non ci sarà una scelta diversa della scuderia o non sarà qualche sconfitta a determinare le gerarchie; indubbiamente sarà difficile battere il duo Mercedes, ma far si che capiti possano qualche volta eliminarsi a vicenda, è un altra delle cose che il prosieguo del Mondiale potrebbe riservarci.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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