Negli anni ’60 il programma Apollo permise agli Stati Uniti di portare per primi un uomo sulla Luna e di battere così nella gara spaziale l’Unione Sovietica.

Il programma Apollo vide la luce nel 1961 quando l’allora neo-presidente John F. Kennedy promise, durante un discorso alle Camere, che un americano sarebbe andato sulla Luna e tornato salvo a Terra entro la fine del decennio.

La promessa derivava da una serie di “brucianti sconfitte” subite per opera dell’allora Unione Sovietica, iniziate nel 1957 con il primo satellite artificiale lo Sputnik, per finire nel 1961 con il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin.

Oltre 400.000 persone lavorarono al programma Apollo, che costò all’America circa 24 miliardi di dollari del tempo. I primi lanci sperimentali furono eseguiti già nel corso del 1961 con dei voli sub-orbitali che utilizzarono dei razzi chiamati Saturno I. Nel 1964 iniziarono i primi voli orbitali dei prototipi delle capsule Apollo. Il programma avrebbe dovuto avere il suo esordio umano nel febbraio del 1967, ma poche settimane prima del lancio, durante un addestramento, la capsula satura di ossigeno puro si incendiò uccidendo i primi tre astronauti destinati al programma Apollo. L’ente spaziale americano, la Nasa, fece così ridisegnare completamente alla ditta costruttrice il progetto, che aveva a quel punto come primo obiettivo la salvaguardia dell’equipaggio a costo di non poter mantenere la promessa del presidente Kennedy.

Il programma si fermò per 22 mesi e solo nell’ottobre del 1968 la prima navicella del programma, l’Apollo 7 portò in orbita terrestre tre astronauti americani. La scadenza era vicina e secondo lo spionaggio americano i russi stavano per tentare il colpo di portare un sovietico verso la Luna. La Nasa decise allora che il volo dell’Apollo 8, previsto per il periodo di Natale del 1968, avrebbe portato per la prima volta degli uomini a circumnavigare la Luna. La missione fu un successo grazie anche al razzo Saturno V, il più potente vettore mai costruito, ideato dallo scienziato di origine tedesca Wernher von Braun.

Le seguenti missioni Apollo 9 e 10 servirono solo a collaudare le macchine, che furono poi utilizzate nel luglio 1969 (pochi mesi prima della “scadenza” della promessa) con il volo dell’Apollo 11, che portò due uomini Neil Armstrong e Edwin Aldrin a camminare per primi sul nostro satellite.

Tra il 1969 ed il 1972 altre sei missioni si conclusero felicemente, portando nel complesso 12 uomini a camminare sulla Luna. Solo l’Apollo 13, nell’aprile 1970, per un’esplosione di un serbatoio di ossigeno avvenuta nel modulo di servizio, rischiò di trasformarsi in tragedia. Fortunatamente i tre astronauti riuscirono a salvarsi tornando sulla Terra.

A cura di Giovanna Palmieri – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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