“È il tempo della fermezza. Ho incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono tutti la stessa cosa: chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile“.
Così Attilio Fontana, con un tanto breve quanto significativo post su Facebook, si appella al governo chiedendo, di fatto, la serrata della regione come soluzione all’epidemia-pandemia da coronavirus.

Il post del governatore, dunque, termina con una critica ai provvedimenti anti Covid-19 adottati in questi giorni dall’esecutivo giallorosso di Giuseppe Conte: “Le mezze misure, l’abbiamo visto in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza“.

L’esponente della Lega a capo della regione dà dunque notizia di aver trovato la quadra con tutti i sindaci dei capoluoghi della Lombardia: i primi cittadini sarebbero così tutti d’accorso nello stoppare le attività territoriali, fatta eccezione per i servizi essenziali per il cittadino.

In mattinata, in questo senso, erano arrivate le parole di Fabio Pizzul, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale: “Se Giulio Gallera e Attilio Fontana ritengono che occorra irrigidire ulteriormente le restrizioni definite da governo lo facciano senza continuare a fare dichiarazioni alla stampa che creano solo incertezza e confusione”. L’esponente dei dem, in ultimo, ha aggiunto: “Sentano il presidente del Consiglio e i ministri competenti e poi adottino le misure che ritengono necessarie, assumendosene la necessaria responsabilità. Non mancherà certo il nostro sostegno, ma basta con questo stucchevole gioco delle dichiarazioni a mezzo stampa. Il confronto va fatto nelle sedi istituzionali e le decisioni vanno prese, non annunciate o suggerite”.

L’ok di Salvini e Zaia
Negli ultimi minuti è arrivata anche il sì di Matteo Salvini, che ha espresso “sostegno pieno ai governatori, ai sindaci e ai cittadini che chiedono misure ferme, certe, sicure. Salvo i servizi essenziali, è necessario chiudere tutto subito, per poter ripartire il prima possibile”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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