La guerra tra Russia ed Ucraina cambierà molte cose, questo ormai lo abbiamo capito e le cambierà in ogni settore, non mettendo fine del tutto alla “globalizzazione”, ma dandole una ridimensionata piuttosto decisa.

Comunque finirà, augurandoci sia presto e con conseguenze meno catastrofiche possibili, certamente nulla sarà più come prima; lo stiamo dicendo ormai da due anni relativamente al Covid, ma se la pandemia poteva servire ad unire, pur in mezzo a polemiche il più delle volte capziose, la guerra ci ha riportato indietro di decenni, a due mondi alla fine troppo distanti.

In effetti, l’uomo non ha mai smesso di guerreggiare e la fine della Seconda Guerra Mondiale ha dato il via ad una serie di guerre localizzate, che servivano a spostare l’egemonia da una “forza” all’altra, ma senza mai arrivare ad uno scontro diretto.
Contemporaneamente però andava avanti un processo di caduta delle barriere servito a livello commerciale, economico, a favorire gli spostamenti delle persone, della ricchezza non solo economica ma culturale, di comunicazione; la globalizzazione ha portato comunque un processo evolutivo, possibilità di scambio mai viste prima, così come mai era stata così possibile una crescita certamente canalizzata ed indirizzata non per il bene di tutti.

Oggi il Mondo è nuovamente diviso tra chi è nella NATO e chi vuole far rinascere “l’altra parte”, quella dietro la Cortina di Ferro, con la Cina, soprattutto, a fare da “terzo incomodo”, approfittando dello scontro in atto per allargare il proprio potere, non certo liberalitario.

Putin ha acceso la miccia, una miccia pericolosa per tutti purtroppo, dato che nessuno verrà eventualmente risparmiato da una catastrofe quale potrebbe essere una guerra nucleare! Eppure, come si diceva ai tempi del Far West, i tamburi di guerra risuonano cupi ed è difficile immaginare cosa possa farli tacere, quale possa essere una soluzione che permetta la fine della belligeranza.

Ad oggi le ritorsioni contro la Russia sono davvero massicce e nulla fa pensare ad un alleggerimento, anzi, ad ogni giorno che passa si registrano nuove prese di posizione, l’evoluzione delle sanzioni economico-commerciali, all’evolversi della guerra; ai bombardamenti ad Ovest si risponde con nuove strette, nuove Società che chiudono i rapporti con la Russia.

Il gas da una parte, beni di ogni genere dall’altra, compresi il libero mercato finanziario, quello che fa girare il Mondo, che determina ricchezze e che sta danneggiando gli oligarchi russi, i ricchissimi esponenti che perdono miliardi al giorno, che vedono minacciate ricchezze immense ma non invulnerabili.

Certo tutto ciò ha un prezzo per tutti, non solo per i ricchi russi, e non si può pensare che danneggiare gli uni, magari per farli opporre a chi oggi sta mettendo in serio pericolo la vita del mondo intero, voglia dire lasciare fuori dai problemi gli altri; certamente ad essere danneggiati, in un modo o nell’altro, saremo tutti ed i poveri saranno coloro che pagheranno il prezzo maggiore, ma si può far finta di nulla?

Già si è fatto finta di nulla per anni ed anni, lasciando mano libera a chi oggi pensa di fare ciò che gli pare, magari agitando lo spettro nucleare ed oggi si è arrivati al momento di una svolta, che non sarà comunque positiva per nessuno e ci farà tornare indietro in mille cose.

Tutto sta a decidere cosa vale la pena e probabilmente è arrivato davvero il momento di tornare indietro per riuscire ad andare avanti.

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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