Non esistono ancora certezze su come l’Europa vuole uscire unita da questo disastro e colossale problema economico. In modo empirico, continuo a sostenere che la Germania non potrà fare a meno dell’Italia, fornitore ineludibile per la produzione delle loro auto e della filiera agroalimentare. Per questo ritengo che a breve i soloni tedeschi con gli amici olandesi saranno obbligati a varare un piano di Solidarity Bond senza nessuna condizionalità.

La Germania e la sua cancelliera Angela Merkel hanno la piena consapevolezza della gravissima situazione in Italia e in Europa, ma al di là, dei ragionamenti che a Bruxelles nascono come pori sulla pelle, o come cancro egemonico, la tesi che una Unione Europea non può esistere senza l’Italia, la Spagna o la Francia, ma può benissimo esistere senza l’Olanda o l’Austria, rimane nella piena sostanza o se gradite nella pancia di questi stati e così dicendo, un compromesso sarà trovato per non spaccare l’eurozona.

La Germania ha solo un rimprovero da porre agli altri stati membri ed è quello che negli anni ha saputo risparmiare meglio e oggi ritrovarsi di fronte a scelte condivise nell’economia unità, in qualche modo provoca un certo prurito ai tedeschi. Però la stessa Merkel come tutti i tedeschi (che non ne parlano mai) sono rinati dopo il nazismo in parte per le loro capacità di fare business, ma anche perchè si sono visti azzerare i debiti dello sterminio nazista.

Oggi, con la pandemia in corso, senza un compromesso da parte dei fondatori dell’Europa e un robusto pacchetto di prestiti per il sistema sanitario e il mondo produttivo, proprio per affrontare l’emergenza epocale, si rischia seriamente una spaccatura che andrà a colpire il marchio europeo. Insomma è arrivata la necessità di mettere sul tavolo la parola sostanza e gioco di squadra in modo rapido. I famosi 750 miliardi della Bce e il piano Sure da 100 miliardi della Commissione deve iniziare con la massima urgenza a dare quella liquidità necessaria per le aziende e i cittadini più poveri.

Se qualcuno ritiene che l’Italia o qualunque altro Paese della Ue avrebbe potuto affrontare questa crisi in modo migliore se non ci fosse stata l’Europa, si sbaglia. Non può esistere un’Ue senza Francia, Italia e Spagna, mentre potrebbe andare avanti benissimo senza un paradiso fiscale come l’Olanda. Certo è che nessun paese europeo potrà esistere e avere un futuro isolandosi in un mondo dove ormai la competizione è fra continenti.

Senza dimenticare le necessità evidenti di risorse pubbliche dentro la stessa Europa per salvare le compagnie aeree, da Lufthansa ad Alitalia. Ma i piani per il futuro dovranno tenere conto che si tratta di investimenti, non di risorse da sprecare. Servirà responsabilità, fiducia reciproca e lotta alla furbizia.

La Merkel ha solo il compito di aprire il cancello della mediazione, altrimenti si potrebbe ipotizzare anche un Europa spaccata in due o uno scenario peggiore, tornare al passato con le frontiere e la propria valuta. Ovviamente questo passo indietro produrrebbe inizialmente disastri sociali… ma nessuno si sentirebbe schiavo a prescindere di uno stato o dell’altro… magari draghi infuocati con governi inceneriti che non hanno saputo fare politica-economica e solo baciamano!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Getty image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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