La furia della natura purtroppo non risparmia nessuno e si abbatte anche sull’Asia. Erano le 17.43 minuti e 17 secondi ieri nella repubblica islamica, quando una scossa devastante di terremoto, magnitudo 7.3, si abbatte su tutta l’Asia centrale, provocando oltre 400 morti e 6.600 feriti.
Naturalmente i numeri sono purtroppo destinati a crescere poichè c’è ancora da scavare sotto le macerie, ma queste prime stime testimoniano la devastazione di questo terremoto epocale.

Pare che il baricentro della scossa sia a 31 km dalla città di Halabja.
Tutti sanno quanto la fascia dell’Asia centrale sia estesa e se il terremoto ha provocato danni anche in Iraq (al momento i bilanci parlano di 11 vittime), vuol dire che è stato davvero di entità mastodontica.

A risentirne praticamente tutta l’Asia centrale, che non solo ha subito un grosso spavento e danno da questa gravissima scossa, ma poi ha dovuto tenere il livello di ansia alto anche per le scosse d’assestamento percepite poco dopo.
I paesi che hanno risentito del terremoto oltre a Iran e Iraq sono Israele, Pakistan, passando per Turchia, Libano, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Turkmenistan, Afghanistan, fino alla Georgia.

Edifici andati in frantumi, scuole distrutte, tanto panico e la desolazione di chi non sa ancora se i suoi cari sono vivi o morti.
Tanti gli stati d’animo di una terra abituata a questo genere di situazioni, poichè va ricordato che quella fascia di terra è altamente sismica.
Basti pensare al terremoto che colpì la provincia meridionale di Kerman nel 2003 provocando la morte di 31 mila persone per capire che questo sisma al confronto è nulla.
Oppure a quello più recente in Nepal che distrusse praticamente tutto quello che si trovò a tiro.

Eppure la devastazione che questo ennesimo terremoto ha causato è ben tangibile, in terre anche povere dove ricostruire è ancora più difficile, anche se tutte le autorità politiche locali hanno messo a disposizione tutte le loro risorse per estrarre altri corpi dalle macerie e per aiutare le tante persone danneggiate da questa terribile scossa.

Anche dal Vaticano arrivano il cordoglio e le preghiere di Papa Francesco che “invoca benedizioni divine di consolazione e forza” per i feriti e per quanti sono impegnati nel soccorso e nei salvataggi.

Adesso c’è “solo” da ricostruire in alcuni paesi poveri dove i fondi per farlo scarseggiano. Generosità e forza d’animo di volontari pronti a ricostruire e a offrire un pò di supporto a queste persone, sono richieste con urgenza.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui