MORANDICIMABUE
La Felsina Pittrice: da Cimabue a Morandi – in mostra a Bologna fino al 17 maggio 2015.

Ogni ormai rara volta che si apre una mostra di richiamo internazionale a Bologna pare sempre che si scopra una città sconosciuta e nascosta, cosicché italiani, stranieri e bolognesi stessi immancabilmente si meravigliano della bellezza articolata e varia della città.Ben venga quindi questa ultima fatica espositiva del Genus Bononiae, espressione plurimuseale della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, ideata da Fabio Roversi-Monaco.Già, perché l’attuale mostra Felsina Pittrice non si racchiude tutta e solo nelle affascinanti stanze, affrescate dai Carracci e dalla loro cerchia, di Palazzo Fava dove sono esposte decine di quadri che, prendendo le mosse dal Duecento di Cimabue arrivano al Novecento di Giorgio Morandi, ma si diffonde come un profumo intenso per la città, guidando il visitatore all’incontro con altri tesori nei 6 musei comunali, nella Pinacoteca nazionale, e nelle tante chiese che per fortuna ancora conservano l’originaria collocazione dei loro capolavori cioè sopra gli altari.
Vittorio Sgarbi, il curatore, che nel titolo dato alla mostra rimanda allo storico seicentesco Carlo Cesare Malvasia conoscitore acuto della pittura bolognese, organizza un percorso attraverso la storia dell’arte a Bologna. E per far ciò, seguendo il suo personale giudizio critico, segmenta la materia vasta di sette secoli e focalizza alcuni momenti cruciali, evidenziando il determinante contributo dato da grandi artisti forestieri come Raffaello e dando spazio ad autori meno frequentati come il Mastelletta o addirittura dimenticati come Athos Casarini.Parecchie sono le opere provenienti da collezioni private, il che dà alla mostra aspetti inediti inaccessibili al pubblico.

Editorialista Silvia Camerini – Foto Archivio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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