“La crisi dei vaccini è una ingiustizia scandalosa che sta perpetuando la pandemia”. E’ quanto ha detto nel discorso di apertura della riunione annuale dei membri dell’Organizzazione mondiale della Sanità il direttore generale Tedros Ghebreyesus che ha chiesto “una spinta massiccia per vaccinare almeno il 10 per cento della popolazione di ogni Paese entro settembre” e un’ulteriore spinta per arrivare al 30% entro fine anno.

Oltre il 75% di tutti i vaccini, ha detto Ghebreyesus, è stato somministrato in soli 10 paesi mentre il numero di dosi reso disponibile alla struttura Covax “rimane ampiamente inadeguato”.  Ad oggi Covax ha potuto inviare solo 70 milioni di dosi a 124 paesi, un numero sufficiente per meno dello 0,5% delle popolazioni complessive di questi paesi. “I Paesi che vaccinano ora i gruppi a basso rischio – ha detto – lo fanno alle spese dei lavoratori del settore sanitario e dei gruppi ad alto rischio di altri Paesi”.

Tedros Adhanom Ghebreyesus, ricorda a tutti l’impegno degli operatori sanitari, spesso pagato con la vita, nella lotta a Covid-19, in apertura della 74.esima Assemblea mondiale della sanità. “Operatori sanitari e socio-sanitari fanno cose eroiche – ha affermato Tedros – ma non sono super eroi. Sono umani come il resto di noi. Sudano e giurano, ridono e piangono, hanno paura e speranza. Molti si sentono frustrati, impotenti e non protetti, per la mancanza di accesso ai dispositivi di protezione individuale e ai vaccini e agli strumenti per salvare vite umane. Dobbiamo loro così tanto, eppure spesso, a livello globale, questi operatori non hanno ancora le protezioni, le attrezzature, la formazione, la paga dignitosa, le condizioni di lavoro sicure e il rispetto che meritano. Ogni Stato membro deve proteggere la sua forza lavoro sanitaria e assistenziale e investire in essa con urgenza”, è l’appello di Tedros, che chiede di “prendere in considerazione due progetti di risoluzioni sul personale sanitario, adottarli e, soprattutto, attuarli in ogni Paese”.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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