Il Presidente della Corte di Giustizia della UE, Koen Lenaerts, nonostante le opposizione già ben motivate dal nostro Governo in merito alla regolarizzazione dei figli di coppie Gay o omogenitoriali, in quanto diversamente verrebbe resa difficile la loro possibilità di circolare liberamente con entrambi i genitori n quanto dello stesso sesso, ha “STABILITO” che l’Italia “DEVE” riconoscere tale legame di filiazione già attestato da un altro Stato Membro per cui tutti si devono adeguare e in modo particolare in merito alla tutela dei diritti del minore. Non a caso l’Ungheria di Orban è nel mirino e si parla di una “CAUSA” per la sua opposizione definita “vergognosa” dalla stessa Ursula Von Der Leyen!

Ma il principio che se uno Stato Membro si oppone ad una legge la stessa non può essere approvata che fine ha fatto? o meglio vale solo per alcuni Stati Membri prediletti dalla Corte come Germania e Francia?

Non a caso Pillon, ex Senatore della Lega, risponde: “Comandassero a casa loro che a casa nostra ci pensiamo noi!
Non manca l’osservazione del Senatore Lucio Malan: “Il diritto di famiglia è di competenza nazionale e non comunale come piace a certi Sindaci, ne sovranazionale come vorrebbe la Corte Costituzionale Europea“.

Nell’intervista con “LA STAMPA” Koen Lenaerts dopo aver dissertato sul fatto che il diritto dell’Unione e il diritto nazionale si completano a vicenda ribadisce in modo perentorio: “L’Unione Europea tutela i diritti dei figli delle coppie gay, gli Stati membri si adeguino!”
Ma questo plurilaureato, giurista e docente belga, convinto europeista e forte sostenitore della stato di diritto, nominato tra l’altro “BARONE” dal Re Alberto II di Liegi crede di essere un dio? Crede che i Presidenti degli Stati Membri debbano assoggettarsi e inchinarsi ai suoi voleri? Alla fine è un BUROCRATE ben pagato conscio che anche la sua nomina ha una scadenza e auspichiamo che nel vicino 2024, quando sarà la destra a gestire la UE, ritorni in Belgio, a casa sua!

L’Avvocato Pillon non esita a rispondere sintetizzando in tre punti le sue più che realistiche rimostranze a tanta arroganza.
Primo punto: la competenza è solo nazionale.
Secondo punto: la registrazione della nascita è un atto amministrativo che deve corrispondere alla realtà. Non esistono bambini che 
                             nascono da due donne o da due uomini  ma da una madre. Qualsiasi altra cosa è un falso in atto pubblico.
Terzo punto: Noi, come altri Stati Europei riconosciamo “l’utero in affitto” come un reato e non possiamo legittimare le conseguenze di un reato. Sarebbe come dire che dopo un furto CHI ruba diventa proprietario. L’adozione sia per le coppie Gay o per i Single è un errore pedagogico in quanto l’adozione serve al BAMBINO che ha perso i genitori, non ad avere un figlio. Tutti i bambini hanno due genitori, solo che c’è qualcuno che ha voluto eliminarne uno con una scelta deliberata!” 
Si aggiunge il commento del Senatore Malan che afferma in merito alla possibilità di viaggiare e/o soggiornare liberamente in tutta la UE l’inesistenza del problema affermando: “quanti bambini si spostano tranquillamente con maggiordomi, bambinaie, seconde mogli o secondi mariti? Ci sono centomila modi di delegare. C’è una difficoltà in più ma sempre risolvibile, c’è a chi questa difficoltà è capitata per sventura e chi invece se l’è cercata.”

Ennesima riconferma che la UE viaggia sua mono rotaia e non accetta niente che non sia quanto da Lei stessa deliberato, un fatto inaccettabile, non facciano calpestare da tanta “arroganza”!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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