La Coppa Italia è dei bianconeri di Pirlo. Nella finale di Reggio Emilia La Juventus batte 2-1 l’Atalanta vincendo per la quattordicesima volta il trofeo nazionale. E domenica la zebra, che quest’anno hanno vinto anche la Supercoppa italiana, va alla ricerca di un posto nella prossima Champions, un risultato che darebbe un senso diverso alla stagione. naturale del campionato fin qui come un fiasco di vino passito.

Torna finalmente il pubblico sugli spalti, ci sono 4 mila persone al Mapei Stadium.

Gasperini sceglie Pessina alle spalle di Malinovskyi e Zapata. Pirlo invece conferma l’ex della sfida Kulusevski accanto a Cristiano Ronaldo. Atalanta col 3-4-1-2: Gollini; Toloi, Romero, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Malinovskyi, Zapata.
La Juventus risponde col 4-4-2: Buffon; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo; McKennie, Bentancur, Rabiot, Chiesa; Kulusevski, Ronaldo.

Partita in sintesi
– Avvio su ritmi davvero sostenuti. Scatenato Zapata che salta De Ligt entra in area e serve Palomino che arriva a rimorchio, Buffon si salva dopo tre minuti con i piedi in modo miracoloso. Al quinto l’attaccante colombiano fa tutto da solo, salta Chiellini con lo stop, ma la sua girata finisce a lato. Zapata al tredicesimo recupera palla e serve Pessina che si inserisce in area, poi viene caricato da Rabiot, per l’arbitro Massa è tutto regolare.

Su un retropassaggio corto di De Ligt si inserisce Zapata che riesce solo a toccare, Buffon in uscita para ancora una volta con una occhiataccia. Continua la pressione dell’Atalanta, pericolosa al venticinquesimo con un diagonale di Freuler. Alla prima occasione la Juve passa in vantaggio: contropiede rapidissimo, Ronaldo si accentra ma viene fermato, il pallone finisce però sul sinistro di Kulusevski che a giro supera Gollini per l’1-0 un minuto dopo la mezz’ora. Al quarantesimo arriva il pari Atalanta: Freuler recupera palla e serve Hateboer, perfetta palla per Malinovskyi che giunge a rimorchio, stoppa e fulmina Buffon con un sinistro potente, 1-1.

Nella ripresa si riparte con gli stessi ventidue del primo tempo. La prima chance è per i bianconeri con il colpo di testa di McKennie su cross di Cuadrado, palla fuori non di molto. Tiro dal limite di Pessina, contratto, palla docile tra le braccia di Buffon. Al cinquantesimo pericolosa punizione di Malinovskyi che calcia forte in mezzo all’area, De Ligt spazza anticipando Romero. Al cinquantottesimo azione insistita di Chiesa che crossa per Kulusevski, para Gollini. Buon momento Juve che al 61’ va vicina al nuovo vantaggio: Ronaldo controlla e serve Chiesa che entra in area e calcia a botta sicura, pallone sul palo pieno.

Kulusevski crossa per CR7 che addomestica col petto un pallone altissimo e poi gira, debolmente, in porta, blocca Gollini senza problemi. Primi cambi per Gasperini, dentro Murie e Pasalic, fuori Malinovskyi e Pessina (68’). Il 2-1 della Juve arriva al 73’: Chiesa, da sinistra si accentra, chiede l’uno-due a Kulusevski, controlla il pallone, entra in area e batte inesorabilmente Gollini. Subito dopo arriva la sostituzione di Chiesa, entra Dybala (74’).

Gasperini prova a correre ai ripari, inserendo Ilicic e Djimsiti (fuori Hateboer e Toloi al 77’). Chance per la Dea, ma il tiro di Muriel, dopo una percussione di Ilicic, finisce alto (79’). Nella Juve c’è anche Bonucci (per Kulusevski al minuto 83), per i bergamaschi Miranchuk (per Gosens). L’Atalanta si getta in avanti alla ricerca del pari, ma lo fa con i nervi e con la forza della disperazione, mentre i bianconeri controllano senza troppa sofferenza.

Poi il triplice fischio di Massa e il via alla festa juventina.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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