epa07619003 Players of Liverpool celebrate with the trophy after winning the UEFA Champions League final between Tottenham Hotspur and Liverpool FC at the Wanda Metropolitano stadium in Madrid, Spain, 01 June 2019. EPA/PETER POWELL

Festa Liverpool a Madrid. Per la sesta volta nella loro storia, i Reds conquistano la massima competizione europea per club. Nel derby inglese dello Stadio Wanda Metropolitano il Tottenham esce sconfitto 2-0, in una gara non bella incorniciata dai gol all’inizio dell’ex Roma Salah e alla fine del subentrato Origi. La finale di Champions League 2019 finisce nel palmarès della squadra di Anfield, dopo quelle del 1977, 1978, 1981, 1984 (all’Olimpico contro la Roma) e 2005 (contro il Milan).

Per il tecnico Jürgen Klopp è la consacrazione, dopo due finali perse, nel 2013 alla guida del Borussia Dortmund e l’anno scorso sempre con il Liverpool. Mauricio Pochettino schiera il 4-2-3-1: Lloris; Trippier, Alderweireld, Vertonghen, Rose; Sissoko, Winks; Alli, Eriksen, Son; in attacco rischiato Kane, fermo da un mese per un problema alla caviglia sinistra. Risponde Jürgen Klopp con il consueto 4-3-3: l’ex Roma in porta Alisson; Alexander-Arnold, van Dijk, Matip, Robertson; Fabinho, Henderson, Wijnaldum; l’altro ex giallorosso Salah, Firmino e Mané il tridente. Arbitra lo sloveno Damir Skomina.

Avvio shock: dopo 25” è subito rigore per il Liverpool: Sissoko tocca con il braccio un centro di Mané nell’area degli Spurs, Skomina non ha esitazioni a indicare il dischetto; giusto il tempo di un check discreto del Var e Salah fulmina Lloris con un sinistro che passa appena sopra il portiere: al 2’ Reds in vantaggio. Le squadre sono molto corte e le manovre stentano a trovare spazio. Allora ci prova da lontano Alexander-Arnold, diagonale di poco fuori. Al 18’ una ragazza in costume da bagno interrompe la partita, ma viene accompagnata fuori. Il Liverpool ha tutto l’interesse a mantenere basso il ritmo, gli Spurs faticano a imbastire delle azioni, anche per la latitanza di Eriksen. Al 34’ Alli si fa vedere in area Reds, ma non trova la misura del passaggio. Al 38’ Robertson trova spazio sulla fascia sinistra e col mancino chiama Lloris ad alzare sopra la traversa.

Nessun cambio nell’intervallo. Il Tottenham rientra dagli spogliatoi più propositivo, ma il primo intervento è di Lloris per bloccare un traversone di Robertson destinato a Mané. Al 55’ però Alli va alla conclusione, lo “mura” van Dijk. Al 58’ Klopp richiama Firmino per inserire Origi. Al 62’ è la volta di Milner per Wijnaldum. Al 66’ primo cambio Spurs: Lucas Mouras (l’autore della tripletta all’Ajax in semifinale) per Winks. Al 69’ chance Reds con un sinistro rasoterra di Milner dal limite, palla fuori di un palmo con Lloris immobile. La partita è più aperta. Trippier scende sulla destra ma il suo cross non trova un compagno. Sull’altro fronte, Salah, Mané e Origi portano scompiglio in area dei bianchi. Occasione anche per il Tottenham, ma il tentativo di pallonetto di Alli su appoggio di Son è troppo fiacco e facile preda di Alisson. Al 74’ Pochettino richiama l’acciaccato Sissoko per inserire Dier.

Al 78’ Alli ci prova di testa, pallone sopra la traversa. All’80’ doppia chance per gli Spurs: prima Son costringe Alisson alla respinta, poi Lucas Moura chiama il portiere dei Reds a bloccare il suo rasoterra. Troppo debole il tentativo a ruota di Son. All’82’ Pochettino tenta l’ultima carta: Llorente per Alli.

All’85’ Eriksen su punizione dal lato sinistro dell’area impegna Alisson in una deviazione in tuffo. Il Liverpool in alleggerimento conquista un calcio d’angolo e lo capitalizza al massimo: in mischia, Matip serve Origi che tutto a sinistra pesca il diagonale mancino che si insacca sul secondo palo di Lloris, imparabile (87’).

Nei 5’ di recupero, mentre i tifosi del Liverpool intonano You’ll never walk alone, Alisson ha il suo daffare, su conclusioni di Rose, Son e Kane. Ma la festa di Madrid è tutta rossa.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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