La capesanta, nome scientifico Pecten jacobaeus, sono dei molluschi pregiati, paragonabili alle ostriche soprattutto per il costo e sono molte ricche di Omega 3. All’interno della conchiglia si trova il mollusco, composto dalla noce la parte bianca e soda, e dal corallo che è arancione e più molliccio.

Le capesante sono molto diffuse nei fondi sabbiosi del mar Mediterraneo, mentre nel mare del Nord si trova soltanto una specie, la Pecten maximus. In Italia vivono pressoché in tutti i mari (arenosi o sabbiosi e ricchi di detriti), tra i 25 e i 200 metri di profondità. In commercio si trova sia il prodotto nazionale che quello atlantico, più economico, ma meno saporito. Per la pesca vengono utilizzate reti a strascico.

La “carne” della capasanta è molto soda e tenera, non gommosa ed è molto gustosa sia cruda che cotta. Il corallo, la parte arancione, è più cremosa rispetto alla parte bianca. La capasanta è un essere vivente ermafrodita e la sua riproduzione avviene nei mesi di maggio e giugno e dà luogo a una piccola larva planctonica. Possono raggiungere i 18 anni d’età. È il terzo mollusco più consumato al mondo subito dopo l’ostrica e le cozze. Le capesante gratinate sono un piatto tipico della tradizione natalizia. I mesi consigliati per il consumo di questo mollusco vanno da Maggio ad Agosto compresi anche se la pesca può avvenire durante tutto l’anno.

A cura di Claudio Piselli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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