La Blue Note Records è certamente una delle label più importanti nel campo della produzione discografica per la Musica Jazz e per i suoi artisti. Ha al suo attivo incisioni firmate da artisti straordinari: Miles Davis, Thelonious Monk, John Coltrane, Bud Powell, Art Blakey, Sonny Rollins e tanti altri, così i luminari della scena attuale che rispondono ai nomi di Robert Glasper, Ambrose Akinmusire e Norah Jones.

Dal 1939, anno in cui l’etichetta venne fondata a New York City Stati Uniti da Alfred Lion, un rifugiato tedesco israelita e da Francis Wolff, la storia della Blue Note viene qui ripercorsa e narrata attraverso rari filmati d’archivio, sedute d’incisione dei giorni nostri e conversazioni tanto con icone del jazz come il sax tenore Wayne Shorter e Herbie Hancock, che con giovani protagonisti.
La Blue Note Records Beyond the Notes svela cosi la grande missione dell’iconica etichetta e getta una luce tra le connessioni vitali fra il jazz e lo stile del Hip-Hop.

Blue Note Records Beyond the Notes è un documentario diretto dalla regista Sophie Huber, il film ha debuttato al Tribeca Film Festival nell’anno 2018.
Alfred Lion proveniva dalla Germania già appassionato alla Musica Jazz ascoltava i musicisti nei noti locali di Berlino.
Si trasferì a New York City nel 1937, e nel 1939 iniziò la sua attività di produttore fondando la Blue Note Records.
I primi ad incidere e a fargli un contratto furono i musicisti Albert Amons pianista, e Meade Lux Lewis pianista egli registrò in una sessione di un giorno in uno studio di registrazione affittato. L’etichetta Blue Note era composta inizialmente Alfred Lion e Max Margulis, un compositore che elaborò il progetto.

I primi dischi prodotti dalla Blue Note Records erano principalmente prodotti jazz che contenevano canzoni di Boogie Woogie, genere musicale che spopolava negli anni Quaranta. Il vero primo successo dell’etichetta fu una versione di Summertime un’aria composta dal compositore George Gershwin per l’opera Porgy and Bess del 1935. Le liriche sono di DuBose Heywarde la musica di Ira Gershwin. Fratello di George. La canzone è un popolare standard americano, fu eseguita per la prima volta dal sassofonista clarinettista Sidney Bescht. Ai musicisti venivano dati alcolici come sostentamento, essi registravano nelle prime ore del mattino, dopo aver finito le serate nei bar e nei club più in di New York City.
L’etichetta divenne ben presto famosa per come trattava i musicisti, ai quali veniva permesso a loro di essere coinvolti in tutti gli aspetti del lavoro nelle sessioni discografiche.

Francis Wolff, un fotografo professionista, anch’esso emigrato negli Stati Uniti dalla Germania alla fine del 1939, si unì presto all’amico d’infanzia, Lion Alfred. Nel 1941, Lion venne arruolato nell’esercito assieme a Wolff, l’esercito americano permise loro la continuità del loro lavoro e la continuità della nata casa discografica, la Blue Note Records e, nel 1943, l’etichetta riprese a incidere a pieno regime. Verso la fine della guerra, il sassofonista Ike Qubec era uno dei tanti musicisti che lavorava per l’etichetta e faceva parte del team.
Quebec agi’ come talent scaut fino alla sua morte, avvenuta nel 1963.

Nonostante appartenesse alla precedente generazione, riuscì ad apprezzare il nuovo stile, il Be-Bop, creato dal trombettista Dizzy Gillespie, dal sassofonista Charlie Parker e dal pianista Thelonius Monk, ognuno di loro diede un apporto importante alle idee di una nuova musica, ognuno diede il proprio contributo, come la tecnica, gli arrangiamenti e ai passaggi repentini e di velocità dell’esecuzione, così difficili da eseguire.
Nel 1947 il pianista Thelonius Monk registrò diverse opere discografiche per l’etichetta americana, che lo vedevano per la prima volta in veste di leader e che segnarono l’esordio della Blue Note del batterista Art Blakey, che con i suoi The Jazz Messagers, incise il long playing, Moanin.
Il celebre brano Moanin fu scritto nel 1958, dal pianista e compositore Bobby Timmons componente della formazione dei The Jazz Messagers.

Il brano da il titolo al long playing esso è diventato subito uno standard, anche con il testo brillante in stile gospel eseguito dal cantante Joe Hendricks e segna con questo la nascita di un’altro genere musicale il Soul-Jazz.
In questo album brillano anche i brani Blues March, una lunga feature per i tamburi di Buhaina, composta da Benny Golson sax tenore e Along Betty, un’altro brano di Golson che sarebbe divenuta una presenza regolare nei concerti dei The Jazz Messagers dal vivo.
Di questa straordinaria formazione, facevano parte il trombettista Lee Morgan, il sax tenore Benny Golson, il pianista Bobby Timmons, Jimmy Merritt al contrabbasso e Art Blakey il batterista, il leader che fondò la formazione.
Inoltre i long playing di Monk registrati tra il 1947 e il 1957 non vendettero purtroppo bene, ma divennero, con il passare del tempo e degli anni, tra le più importanti opere discografiche di Be-Bop mai pubblicati.
Altri musicisti del genere moderno che lavoravano per la label Blue Note Records durante gli anni Quaranta e Cinquanta furono il pianista Tadd Demeron, Fats Navarro, Haward McGhee, il sassofonista James Moody e il pianista Bud Powell. Le incisioni di Powell per l’etichetta americana, così come quelle dell’amico Monk, sono considerate i suoi migliori lavori.
Anche il trombonista J.J. Johnson e il trombettista Miles Davis incisero diverse sessioni per la Blue Note Records, tra il 1952 e il 1954, ma all’epoca i musicisti Be-Bop stavano già esplorando nuovi stili.

Il nuovo stile che essi sperimentarono era Hard-Bop, infatti all’inizio degli anni Cinquanta venne di moda un nuovo genere musicale il Rock.
Questa musica nasce dal Rock and Roll, che successivamente nasce dal Boogie Woogie, genere musicale degli anni Quaranta, sperimentato dai musicisti afro-americanani, lo stile musicale non era altro che un Blues, più veloce in modo da fare ballare il pubblico dell’epoca.
Nel 1951 nel campo discografico e di registrazioni vi fu la rivoluzione moderna, nasce il long playing in vinile sostituendo il 78 giri, un formato che girava sul piatto del giradischi a 33 giri e mezzo.

In questa rivoluzione che all’epoca era considerata avanzata anche la label Blue Note Records si adeguo’.
Con l’avanzata dell’Hard-Bop, arrivarono nuovi musicisti e talenti, come il pianista Horace Silver, compositore uno degli artisti più popolari e influenti degli anni Cinquanta della corrente Hard-Bop contemporaneo, grazie alla sua estesa cultura musicale che arriva a toccare il Funky.
Egli è stato uno dei musicisti più influenti degli anni che vanno dal 1950, 1960 e 1970, questo grande pianista moderno lavorò per la label Blue Note Records per venticinque anni.

Una nuova formazione si affaccia nel mondo in questi anni Cinquanta, sono i The Jazz Messagers una formazione fondata dal batterista Art Blakey.
E poi altri grandi artisti, da Milt Jackson, Clifford Brown, Herbie Nichols e Rudy Van Gelder, che registrò gran parte delle produzioni della Blue Note Records, dal 1953 fino alla fine degli anni Sessanta.

Rudy Van Gelder era nato a Jersey City, il 2 novembre del 1924, ingegnere del suono era specializzato in registrazioni di Musica Jazz.
Fu una figura leggendaria nel campo delle registrazioni jazz, la sua prima professione fu un ottico e cominciò da dilettante registrando i suoi amici musicisti nel salotto di casa dei suoi genitori a Hackensack nel New Jersey. Fu uno dei suoi amici il sax baritono Gil Malle, a presentarlo ad Alfred Lion, il produttore della Blue Note Records, nel 1952. Fu così l’inizio di una sfolgorante carriera, che associo’ il nome Van Gelder principalmente alla label americana, anche se l’ingegnere del suono, lavoro’ anche con le altre principali etichette jazz newyorkesi degli anni Cinquanta, tra le quali la Prestige Records e la Savoy Records.

Nell’estate del 1959 Van Gelder che aveva continuato fino ad allora a lavorare dal salotto della casa dei suoi genitori, spostò lo studio di registrazione in un ambiente più spazioso a Englewood Cliffs, nello Stato del New Jersey nella contea di Bergen, si dice inoltre che questo fosse stato contribuito allo scopo di essere uno studio di registrazione per produrre opere fotografiche, ma in realtà fu costruito per diventare l’abitazione di Van Gelder.
Van Gelder registrò la maggior parte delle opere discografiche dei grandi del jazz della seconda metà del XX secolo, tra I quali i grandi musicisti, da Miles Davis, Thelonious Monk, Wayne Shorter, John Coltrane e moltissimi altri contribuendo a immortalare dischi che hanno fatto la storia della Musica Jazz.A metà degli anni Cinquanta, il pianista Monk compose il brano, intitolato Hackensack dedicato proprio all’ingegnere del suono Van Gelden e al suo studio di registrazione.

A Hackensack il sax tenore Sonny Rollins registrò la sua opera discografica, Saxophone Colossus e il quintetto di Miles Davis effettuò le sessioni di registrazioni della serie Cookin’ With the Miles Davis Quintet.
Nello studio di Englewood Cliffs, nel 1964, il sax tenore John Coltrane registrò il leggendario A Love Suprime per la label Impulse! Records. In quegli anni anche la label Verve Records iniziò ad avvalersi dell’ingegnere del suono Van Gelder, così come altre etichette, tra le quali la CTI Records, un etichetta specializzata nel genere Smooth Jazz, un sottogenere e fermato radiofonico affiliato al jazz.
Esso presentava affini alla Fusion e al Funk, che registrò a Englewood Cliffs molti album di successo.
Le registrazioni di Van Gelder sono ammirate per il colore e la presenza di suoni, anche se alcuni critici osservano che il suono del pianoforte nelle registrazioni più vecchie può apparire esile e remoto.

Gli ultimi anni lo hanno visto impegnato nella rimasterizzazione digitale a 24 bit del catalogo Blue Note Records, per l’ultima serie di riedizioni, vivendo e lavorando a Englewood Cliffs. Muore a Englewood Cliffs il 25 ogosto del 2016, all’età di 92 anni.
Un’altra importante differenza tra la Blue Note Records e le altre etichette indipendenti che facevano incidere ai musicisti era il semplice fatto che queste pagavano i musicisti sia per le prove generali che per la registrazione del disco; questo contribuiva ad assicurare un miglior risultato finale. Bob Porter, il produttore della label Prestige Records l’unica rivale della Blue Note Records durante gli anni Cinquanta e Sessanta era solito dire: “La differenza tra la Blue Note e la Prestige sono due giorni di prove generali”. Ma alla fine degli anni Cinquanta segnò il debutto della Blue Note l’etichetta dei grandi musicisti e protagonisti del Be-Bop, Sonny Rollins, Hank Mobly, Lee Morgan, Sonny Clark, Kenny Dorham, Kenny Burrell, Jackie McLean, Donald Byrd, Lou Donaldson, John Coltrane, Canyonball Andderley fratello del trombettista Nat Adderley e Miles Davis.

In quel periodo la Blue Note stava producendo diversi stili musicali, c’è da ricordare che negli anni Cinquanta nasce un nuovo genere musicale chiamato Rock, e I musicisti afro-americanani si adeguarlo e fondarono il loro nuovo genere musicale, l’Hard-Bop, per contrastare l’avanzata aggressiva del Rock.
Il grande sassofonista Sonny Rollins, Cannonball Adderly e gli altri musicisti che avevano già collaborato con l’etichetta americana in passato, questi artisti si concentravano dulla qualità, impressionante per quei tempi delle incisionie dei brani prodotti.
Horace Silver e Art Blakey, nel frattempo continurono a produrre una serie di opere discografiche apprezzati dal pubblico, con i The Jazz Messagers.
Agli inizi degli anni Sessanta il sassofonista Dexter Gordon entrò a far parte della scuderia della Blue Note Records.
Egli era un ottimo sassofonista era quel tipo stilisticamente vicino al Be-Bop il nuovo genere musicale, egli aveva passato diversi in prigione a combattere contro la droga, per uso di cocaina.

Gordon, inoltre, collabora all’album debutto del pianista Herbie Hancock, verso l’anno 1965, tutti i membri più giovani del quartetto di Miles Davis, Wayne Shorter, Ron Carter e Tony Williams, stavano registrando per la label come solisti e il pianista Hancock con il sax tenore Shorter, produssero una serie di opere discografiche di Hard-Bop, con una loro connotazione di stili e arrangiamenti molto diversi tra di loro e che risossero un successo immediato.

Carter, in realtà, non registrò altro materiale sotto la label Blue Note Records, ma nel 1980 suonò il contrabbasso nelle incisioni di molti altri artisti. Inoltre una delle caratteristiche di questa label americana fu di un gruppo famigliare di musicisti, che partecipavano alle vicende di lavoro professionale, come artisti di supporto, aiavori di opere discografiche di ognuno di loro.
Nel 1963 il trombettista Lee Morgan registrò un brano che divenne presto molto famoso, si intitolava The Sidewinder, come il suo long playing. Lo stesso fece il pianista Horace Silveria in arte Silver con l’opera discografica Song for my Feather.

Di conseguenza, i distributori indipendenti fecero pressioni su Lion per incidere successi appetibili e non tanto difficili all’ascolto per il pubblico, che lì ascoltava alla radio. Nonostante molti artisti stessero registrando il genere musicale jazz, considerato commerciale per il pubblico, l’etichetta si preoccupò di individuare il nuovo movimento di Avant-gard e quello del Free-Jazz, talvolta noto come Free-Form, esso è una formazione di musica sperimentale derivata dal jazz e nota a New York City e Chicago, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta […].
Andrea Hill fu un musicista pianista, che incise diversi album per la casa discografica americana, alcuni dei quali assieme al sassofonista Eric Dolphy, Out to Lunch, del quale Reid Miles creò lacopertina, è stato uno dei suoi più famosi lavori discografici.

Il pianista Cecil Taylor registrò per la Blue Note due album durante l’inizio della sua carriera artistica; anche Sam Rivers, Bobby Hutcherson e Larry Young incisero diversi dischiche si discostano dallo stile Hard-Bop che veniva spesso associato all’etichetta.
Questi lavori di Avant-Garde, però, non riscossero il successo sperato.
Lion comunque, restò dell’idea che lo sviluppo di nuovi stili e tecniche di Musica Jazz fosse un qualcosa di necessario e molto importante.
La Blue Note fu acquistata dalla Liberty Records una label nel 1965 e Lion si ritirò nel 1967. A quel punto la maggior parte degli album veniva prodotto da Wolff o dal pianista Duke Pearson; Wolff mori nel 1971.

Tranne alcuni long playing., il successo del jazz era sempre minore. Questa decadenza era data dal fatto che molti artisti avevano lavorato ad opere discografiche poco commerciali, a questo punto, Bobby Hutcherson,o Donaldson, Donal Byrd, Grand Green, Horace Silver, vennero incaricati di incidere per il mercato popolare, cioè un genere più orecchiabile che andasse a soddisfare gli appassionati di musica, anche quelli appassionati di Musica Jazz.
La United Artists Records acquisì la Liberty Records nel 1969, a sua volta nel 1979, la EMI inglobo’ la United Artists Records, entrando in possesso dell’etichetta Blue Note Records fino al 1985, quando fu rilanciata come parte dalla EMI Manhattan Records.

Alcuni artisti, precedentemente associati alla Blue Note, come McCoy Tyner, incisero nuove produzioni discografiche, mentre giovani musicisti con il sassofonista italo-americano Joe Lovano, il chittarista John Scofield, Greg Asby e Joson Moran si costruirono una reputazione attraverso opere discografiche pubblicate dalla label americana. L’etichetta ha ritrovato inoltre la rinascita altri musicisti che si sono aggiunti ai tanti che per anni hanno lavorato con la casa discografica come la canta te e pianista Norah Jones, la quale ha fruttato alla label fama internazionale, e con un long playing di vecchi artisti come Van Morrison, Al Green, Anita Baker o di giovani talenti come Amos Lee, definita la controparte di Norah Jones.

Inoltre nella scuderia di questi grandi musicisti e icone della Musica Jazz vi è da aggiungere il trombettista Wynton Marsalis e la cantante Cassandra Wilson.
La Blue Note Records ha successivamente cominciato a distribuire ristampe di incisioni di autori del passato, dal trombettista Lee Morgan, Lou Donaldson, Stanley Turrantine, Herbie Hancock e altri grandiosi dal panorama musicale jazzistico Internazionale.
Inoltre il supervisore Bruce Lundvall ha supervisionato questo progetto. Inizialmente il progetto è stato pensato nel dare alle opere degli anni Cinquanta nuova vita nelle ristampe di cd audio, con una nuova tecnologia quella dei 24-bit, la migliore tecnologia di registrazione steriofonica che permetterà migliore pulizia del suono stereofonico digitale, comprese le dinamiche e il suono pulito e cristallino, un suono che si avvicina alla realtà, come se il musicista suonasse dal vivo, ed è quello chi io chiamo suono secco e non freddo, caratteristiche che porta il suono ad essere acusticamente pieno e in certi casi morbido.

Questi serie di ristampe sono staterimasterizzate da Rudy Van Gelder, ingegnere del suono specializzato in registrazioni sterofoniche digitali Musica Jazz.Questa label americana con sede a Hollywood nella Stato della California è la più importante casa discografica, facente capo alla divisione jazz dell’altra importante label la Capitol Records ed è associata con altre importanti etichette, dalla Pacific Jazz Records alla Roulette Records.
Nel 2006, la casa di produzione discografica EMI ha migliorato il marchio, creando la Blue Note Label Group, spostando il gruppo di label Narada a New York City, unendosi con la Blue Note Records e specializzandosi nel mercato per adulti.
Le etichette che sono ora sotto il corollario della Blue Note sono Narada Productions, Musica Jazz ed Etnica, Back Porch Records, Folk e Country e la Higher Octave Records, Musica New Age. Le copertine degli album degli artisti che collaborarono con la label americana ebbero una loro influente impoetanza sia nella fotografia che nella grafica.

Nel 1956, fu assunto dalla label americana Reid Miles, un artista che lavorava per il Magazine Esquire, una rivista maschile statunitense, fondata da David A. Smart e Arnold Gingrich nel 1933, la rivista si occupa di moda maschile.
Le copertine dei long Playing prodotte da Miles, che spesso ritraevano i musicisti in studio di registrazione fatte da Wolff, influenzarono fortemente il mondo del design grafico musicale, diventando vere e proprie icone.
Durante il periodo di Miles, la Blue Note era conosciuta per il design stilizzato e inusuale delle copertine degli album. La grafica usata da Miles si distingueva per la tinta in bianco e nero delle fotografie, l’uso di un dolo colore e l’utilizzo di forme geometriche.
Nonostante i lavori di Miles fossero frequentemente associati all’etichetta e raggiunsero in tutto lo stato di icone, venendo spesso omaggiate, Miles non era propriamente un appassionato di Musica Jazz; la casa discografica gli regalava diverse dozzine di copie dei long Playing sui quali lavorava, ma Miles ne regalava gran parte agli amici o li vendeva nei negozi di dischi dell’usato.

Alcune copertine risalenti alla metà dei anni Cinquanta furono anche usate nelle opere dell’allora semisconosciuto artista Andy Whorhol.
Negli anni del nuovo Millenio dopo il fallimento della Casa Discografica EMI, la label Blue Note Records è stata assorbita dalla Universal Music Group Jazz, che ora la distribuisce.

Fine prima parte…Continua.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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