Se riusciamo a leggere tutto ciò che ci compare sotto gli occhi ogni giorno nei libri, nei giornali, nei quotidiani e anche in tv lo dobbiamo ad un grande uomo, Johannes Gutenberg, orafo e tipografo tedesco, vissuto circa tra il 1400 e il 1468 a Magonza, in Germania, al quale si attribuisce l’inizio della tecnica della stampa moderna in Europa.

E’ infatti grazie a lui e al suo ingegno che nacque una attenta e minuziosa macchina industriale per poter stampare.
Gutenberg nacque da una ricca famiglia patrizia di Magonza e si pensa che proprio grazie al tenore economico della famiglia egli abbia intrapreso la carriera di orafo. A seguito di vicissitudini politiche tra le famiglie ricche e potenti dell’epoca, Gutenberg e la sua famiglia decisero di trasferirsi a Strasburgo dove diventò un affermato orafo e in seguito un ricco e stimato imprenditore, producendo e vendendo souvenirs prestigiosi per i turisti e pellegrini dell’epoca.

In quegli anni si dedicò anche ad un progetto segreto, cominciò a fare esperimenti per trovare un sistema per stampare libri e fascicoli, usando caratteri mobili. Il progetto era segreto principalmente per il periodo storico in cui viveva. Infatti il ‘400 fu l’epoca dei maghi, degli indovini, della paura delle streghe e soprattutto della ciarlataneria. Nello stesso periodo molti scienziati ricercarono il metodo per raggiungere la “pietra filosofale” e riuscire di conseguenza a trasformare il piombo in oro. Chiunque all’epoca tentasse di portare innovazione non era visto di buon grado, quindi l’idea di Gutenberg di poter moltiplicare la parola di Dio, la BIBBIA per l’esattezza su carta, era all’epoca un’idea innovativa e altrettanto utopistica, la sua fama quindi poteva sprofondare nell’assoluta ciarlataneria.

I suoi esperimenti con grande impegno anche dal punto di vista economico andarono a buon fine, egli utilizzò leghe e materiali diversi tra loro, qualità di carta, pergamene ed inchiostri particolari, fino alla produzione di una pressa adatta allo scopo. I caratteri mobili furono forgiati in metallo tenero, utilizzando il punzone degli orafi per creare la matrice di una serie di caratteri, dalla matrice attraverso le colate si ricavarono i caratteri tipografici, utilizzando l’inchiostro unito all’ olio per i caratteri mobili e adoperando il torchio tipografico ricavato dal torchio da vino dei coltivatori renani.

Nel 1450 ritornò a Magonza e grazie ad un finanziatore dell’epoca, tale Johannes Fust, riuscì a perfezionare la sua invenzione. Dopo la stampa di alcuni libricini, Gutenberg grazie alla collaborazione anche di altre 20 persone, riuscì a realizzare il suo progetto: la stampa della Bibbia, composta da due volumi rispettivamente di 322 e 319 fogli, le dimensioni dei fogli erano di 21,1 cm x 15,1 cm con 42 righe di testo.

La Bibbia riproduce il testo della Vulgata, la bibbia latina tradotta da San Gerolamo nel V secolo, l’Antico Testamento che occupa tutto il primo volume e parte del secondo che contiene anche il Nuovo Testamento. All’interno della Bibbia, tutte le parti colorate furono aggiunte a mano dai miniaturisti dell’epoca.

In tre anni furono stampate 180 testi di Bibbia (40 stampate su pergamena e 140 su carta di canapa), all’epoca fu vista come una invenzione incredibile, considerando che ci volevano circa 3 anni per scrivere a mano un solo testo.
Dopo questo grande successo la sua vita però fu gremita di momenti difficili, nei quali Gutenberg per perfezionare sempre di più il suo metodo di stampa tardò a restituire il prestito a Fust, il quale vedendo la possibilità di arricchirsi sempre più si accordò con Schoffer, il miglior collaboratore di Gutenberg, creando la prima tipografia commercialmente redditizia al mondo, lasciando Gutenberg in grosse difficoltà.

In ogni caso grazie a Gutenberg la tecnologia della stampa si diffuse in modo sbalorditivo, nel 1500 la sua scoperta era utilizzata in 270 città e in circa 50 anni vennero stampati più di 40.000 libri in circa 10 milioni di copie.
Gutemberg oltre ad essere l’uomo che inventò la stampa fu l’artista che riuscì a dare alla stampa lo stesso valore estetico della scrittura manuale.

A cura di Barbara Comelato – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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