LA BELLEZZA SI VEDE IL FASCINO SI SENTE

Non parlo di bellezza, parlo di fascino. Bellezza e fascino non sono sinonimi: sono due straordinarie e differenti doti che non sempre caratterizzano la stessa persona ma quando sono complementari in una stessa persona sicuramente quel lui o quella lei lascera’ indelebili tracce di se’ negli occhi e nel cuore di chi l’ha incontrata.

La bellezza e’ una qualita’ del corpo; e’ in un certo senso oggettivamente valutabile perche’ la si misura su canoni che vengono da lontano, modelli estetici proposti nel passato anche da artisti e codificati nelle immagini pittoriche e scultoree che ci hanno lasciato nel tempo .

Per la nostra civilta’ occidentale i riferimenti remoti sono stati la Venere di Milo, la Primavera del Botticelli, le madonne di Raffaello o di Leonardo, le voluttuose donne di Tiziano, per citare i modelli femminili, se parliamo di uomini, valgono gli esempi dell’Apollo di Delfi o del Davide di Michelangelo.

Pur trattandosi di figure idealizzate che rappresentano il divino, o comunque il sublime, ancora oggi le usiamo come pietra di paragone per le bellezze attuali anche se, si sa, nuovi e potenti riferimenti, insomma la moderna civilta’ dell’immagine ha prodotto con il cinema, la televisione e la fotografia modelli di bellezza piu’ realistici, ma proprio per questo “ deteriorabili”.

Il tempo che passa li fa passare di moda, alterare, invecchiare, vengono a mancare la sublimita’, l’unica che puo’ conservare la bellezza per sempre.I bellissimi o le bellissime che sopravvivono alla loro bellezza possono diventare patetici se si ostinano nella rappresentazione di se’. Lo splendore cristallizzato nelle immagini cinematografiche di personaggi come Marilyn Monroe o James Dean, che non hanno potuto invecchiare e sono diventati delle icone, delle moderne versioni del sublime.

La bellezza reale e’ effimera, effimeri ne sono i canoni di valutazione.
Oggi e’ la moda che decreta chi e’ bello e chi non lo e’ e perche’, le modelle anoressiche che sfilano sulle passerelle diventano bellissime ai nostri occhi perche’ qualcuno ha deciso che magro e’ bello, quando qualcun altro scoprira’ , come sta in parte gia’ accadendo, che e’ ancor piu’ bello il florido i nostri occhi si abitueranno a misurare con quel canone le caratteristiche fisiche nostre e altrui.

La fama conferita dai mass media ai belli e alle belle e’ anch’essa effimera e si consuma nel giro di poche stagioni, la nostra societa’ consumistica e’ affamata di novita’ e di volti nuovi su cui faticosamente si consuma il bisogno impellente di novita’ ed i volti nuovi su cui faticosamente si e’ modellato il look di migliaia di persone desiderose di sembrar belle, diventano troppo presto obsoleti: all’incoronazione di una miss segue sempre e subito la ricerca delle candidate a sostituirla.

Ben diverso e’ il valore del FASCINO! Non e’ una qualita’ del corpo e percio’ non e’ percepibile con gli occhi: l’origine greca e poi latina della parola fascino ci trascina nell’ambito semantico della magia, dell’ammaliamento, della forza dell’irrazionale che sconvolge ed annulla certezze, canoni e criteri di valutazione oggettiva.

E allora, mi si conceda, se il fascino si accompagna alla bellezza, e’ esaltato, se e’ dote di chi non e’ bello, ne cancella i limiti fisici mentre la stessa bellezza, priva di fascino, resta, in qualche misura, imperfetta perche’, attraverso gli occhi, non porta al cuore e alla mente.

E’ una qualita’ , diciamolo, che attiene all’intelligenza piu’ che alla fisicita’ e si palesa coi gesti, gli atti, i modi, gli sguardi, i sorrisi, le parole: e’ l’espressione di tutta la forza della personalita’ di cui il corpo e’ il contenitore.

Basti pensare alla famosa Monna Lisa di Leonardo Da Vinci che da secoli ci ha affascinato per quel sorriso e quello sguardo sul cui ambiguo mistero si sono scervellati da sempre studiosi e pubblico.
Si’ perche’ e’ il MISTERO la componente del fascino: un corpo pur bellissimo sicuramente suscita straordinarie sensazioni, ma sono le emozioni che contano, quelle che nascono dall’immaginare e poi dallo scoprire un bellissimo corpo, suggerito, ma non esposto!

Le civilta’ orientali fondano su questa emozionalita’ le basi dei loro canoni estetici e sessuali, oserei dire che il fascino e’ maggiore se arricchito da una limitazione del corpo: del resto alla stessa Venere, dea della bellezza, si attribuisce l’omonimo strabismo nonche’ l’incapacita’ di scegliere tra Adone e vulcano: la bellezza perfetta e la bruttezza intelligente e creativa.

La base del fascino e’ la PERSONALITA’!
La Personalita’ e’ cio che siamo. E’ il nucleo irriducibile di ognuno di noi, una costruzione che avviene nel corso del tempo, tramite l’interazione con l’ambiente fisico e sociale, e’ un sistema attivo che riflette, assimila e trasforma le influenze del mondo esterno.

Significa essere consapevoli di noi stessi, dei limiti, delle ferite ma anche del proprio talento. Significa realizzare concretamente la propria vita e circondarsi di relazioni piu’ sane, piu’ belle, piu’ armoniose.
Termino con una frase che mi ha sempre colpito di HENRI CARTIER_BRESSO:
“LA BELLEZZA PUO’ ATTIRARE L’ATTENZIONE MA LA PERSONALITA’ CATTURA IL CUORE”

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Cinecittà

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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