Nella giornata in cui Napoli e Inter si fermano a vicenda, le dirette concorrenti non falliscono un colpo e recuperano due punti sia sulla capolista che sulla squadra di Spalletti, appena dietro.

La Juventus ringhia, ruggisce ferocemente e distrugge l’Udinese nel punteggio, anche se rischia oltremodo.
Fino infatti al 47° la gara era in equilibrio, sul punteggio di 2-2 con reti di Perica e Danilo da una parte e autogoal di Samir e rete di Khedira dall’altra.
E’proprio il tedesco il grande protagonista della gara.
Il calciatore, dopo il goal del 2-3 di Rugani, si mette in proprio realizzando altre due reti e quindi una tripletta epocale. A chiudere tutto quanto al 90° è Pjanic con una bella rete.
E’ quantomeno singolare vedere che in una squadra dove sono state segnate 6 reti, non figuri nessun attaccante tra i marcatori, segno che il reparto avanzato è un pò in difficoltà. Se poi l’uomo più in forma tra gli offendenti, Mario Mandzukic, perde la testa e si fa espellere…

Il punteggio però non deve ingannare, perchè i bianconeri hanno rischiato grosso e la solidità difensiva vista nelle scorse stagioni, per ora è solo un ricordo.

Più concreta che mai è la Lazio che annienta con un 3-0 ineccepibile il Cagliari a cui nemmeno il cambio in panchina sancito dal ritorno di Lopez è servito a nulla.
Troppo forti i biancocelesti che chiudono la gara già dopo un tempo con la doppietta del solito Immobile, leader of bombers con 13 reti. Il 3-0 di Bastos nella ripresa è solo formalità, perchè la Lazio non ha rischiato quasi nulla, anche se paradossalmente qualche miglioramento nel gioco del Cagliari si è visto.

Bene anche la Roma che ha faticato più del previsto, ma alla fine l’ha spuntata sul Torino, grazie alla bellissima punizione di Kolarov, che con i suoi calci piazzati ha già regalato 6 punti ai giallorossi.
In molti criticavano la società per l’acquisto di questo giocatore, che secondo tanti non avrebbe reso come un tempo, e che invece sta risultando decisivo. Era da tempo che nella capitale, sponda giallorossa, non arrivava un terzino così forte.
I granata però non hanno giocato male, ma continuano a dare quel senso di squadra ancora non matura per fare il grande salto di qualità che il presidente vorrebbe.

Anche la Fiorentina sta pian-piano salendo la classifica. Sulla vittoria ieri dei viola nei confronti del Benevento c’erano onestamente pochissimi dubbi, ma gli uomini di Pioli, anche se con avversario modesto, hanno mostrato una personalità non da poco.
Spicca oltre ai soliti noti Benassi e Therau, il goal di Babacar uno di cui un giorno si parla bene e quello dopo si critica ferocemente.
Uno che è ancora giovane e che non ha ancora mostrato a pieno le sue doti, perchè alterna a partite bellissime, altre inguardabili.
Per quanto riguarda il Benevento, i campani raggiungono il poco invidiabile record di 9 sconfitte consecutive, cosa mai avvenuta in Serie A.

I due derby sono state partite interessanti.
Il Chievo, grazie principalmente ad Inglese, si aggiudica il derby contro il Verona.
Mentre il Sassuolo vince, senza particolari patemi quello contro la Spal, ora in piena zona retrocessione.
I neroverdi con questa vittoria fanno un bel passo avanti. La squadra non gioca male, ma ha forti problemi realizzativi, dati anche dalla crisi sempre più nera di Berardi, che fallisce un altro penalty e non sembra essere lui.
La rete decisiva è infatti arrivata non certo per una grande giocata dei ragazzi di Bucchi, ma per un grossolano errore di Vicari che è stato ben sfruttato dal solito Politano.

Non come la Spal, ovviamente, e ci mancherebbe oserei aggiungere, ma anche il Milan è sicuramente in difficoltà.
E’ una crisi un pò strana quella dei rossoneri, dettata sostanzialmente che nel calcio conta solo vincere, specie se in estate si sono spesi 222 milioni sul mercato.
Poi ok, ben venga anche il bel gioco e creare numerose occasioni, ma a cosa serve se poi non la si butta dentro?
Questo in sintesi quanto successo contro il Genoa, dove i rossoneri hanno creato diverse occasioni nei primi 20 minuti e anche dopo in parte, ma senza segnare e rischiando anche di venire trafitto dal buon Genoa messo in campo da Juric e che sta acquisendo sempre maggior convinzione.
L’episodio decisivo è ovviamente l’espulsione di Bonucci, sciagurata e specchio di un nervosismo intrinseco allo spogliatoio. Il difensore per la sua gomitata si beccherà, almeno due giornate, il che significa niente gara con la Juve.
Montella se la prende con la tecnologia e con il Var, ma dovrebbe fare mea culpa e prendersela con i suoi giocatori che non stanno rendendo secondo aspettative.
La panchina rossonera è più infuocata che mai, e nel turno settimanale contro il Chievo occorre solo una vittoria per non farla diventare incandescente.

A cura di Giacomo Biondi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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