KEITH JARRETT IL PIANISTA CONTEMPORANEO, TRA MUSICA JAZZ E MUSICA CLASSICA.

In questo nuovo articolo, vorrei parlarvi di un artista che sulla sua vita ha vissuto e vive immerso nella musica fin da ragazzo, Keith Jarrett dice: “sono cresciuto assieme al pianoforte, ne ho imparato il linguaggio, mentre cominciavo a parlare”. Una vita piena di soddisfazioni e di riconoscimenti avuti in tutto il mondo, il sodalizio con il pubblico e florido sia in Trio, con il suo gruppo formidabile, da Jack De Johnnette alla batteria, a Gary Peaccock al contrabbasso, i suoi due partner che da anni seguono il pianista statunitense, con una sonorità ancora fresca e ritmicamente formidabile, Ma non solo anche concerti per piano solo, sono la conferma che Jarrett a veramente un rapporto con il pianoforte veramente speciale e che imprime nelle ditteggiature tutte le sfumature possibili ed immaginabili, fatte di armonie e melodie.

I vari concerti dal vivo per piano sono e le incisioni discografiche che lo collocano tra i pianisti più proliferi della nostra musica contemporanea, dal primo album dal titolo “Facing you”, registrato ed edito dall’etichetta discografica tedesca ECM, registrato in studio nel 1972.

E poi le registrazioni dal vivo con il suo trio, di standard americani, di note canzoni leggere che gli autori scrivevano per i musical e i film di commedie, con noti attori americani.
Un successo che l’ha portato fino ai giorni nostri, e del quale il pubblico gli è ancora riconoscente e che in tutto il mondo lo venera.

Keith Jarrett nasce a Allentown l’8 maggio del 1945.
La sua carriera musicale inizia con Art Blackey, Charles Lloyd e soprattutto con Miles Davis.
Fin dai primi anni Settanta riscuote grande successo nel Jazz e nella Musica Classica, come leader e come solista. La sua tecnica di improvvisazione pianistica abbraccia oltre al jazz, diversi generi musicali: in particolare musica Classica, Gospel, Blues e musica etnica.

Ad oggi e considerato uno dei migliori pianisti di maggior successo nella storia della Musica moderna.
Nato da una famiglia multietnica originaria dell’Ungheria, Keith è il maggiore di cinque fratelli.
In famiglia sin da piccolo, respira aria di musica. La nonna paterna suona il pianoforte e una zia lo insegna al padre di Keith, che a causa della Grande depressione non e riuscito ad avere una adeguata educazione musicale, è ugualmente un grande appassionato. La madre, dal canto suo, fin da piccola a studiato musica e ha avuto modo di cantare in alcuni cori locali. Keith Jarrett inizia a predere lezioni di pianoforte all’età di tre anni svolgendo studi classici e venendo incluso in varie esibizioni all’Academy of Music di Filadelfia e al Madison Square Garden, a nove anni si esibisce nel primo concerto suonando una composizione di Johann Sebastian Bach. Dai dodici anni in poi suona come professionista e dai quindici anni intraprende studi di composizione.

Entra quindi al Barklee College of Music di Boston e ottiene una borsa di studio per studiare armonia sotto la prestigiosa guida di Nadia Boulanger a Parigi, la stessa cui si rivolsero anche Astor Piazzolla e Philip Glass, ma declina cortesemente e si trasferisce a New York nel 1964, esibendosi al Village Vanguard. Suona con il clarinettista Tony Scott che aveva suonato anche con Billy Holiday.

Successivamente Jarrett è con Art Blakey nei Jazz Messengers. Fra i messaggeri del jazz Jarrett coltivò quel gusto per il Gospel e il Blues che non lo abbandonò mai più. Era il dicembre 1965, e Jarrett aveva vent’anni.
Tre mesi dopo lo si ascolta nel quartetto di Chales Lloyd, una formazione importante che raccolse molti consensi e in cui Jarrett incontrò Jack De Johnnette, un batterista anch’egli giovanissimo, destinato a incrociare la sua carriera con Charlie Haden, icona del contrabbasso free, e francese Paul Motion, batterista con un significativo passaggio nel trio del pianista Bill Evans.

Life Between the Exit Signs (1967), il primo album vede Jarrett nel ruolo del leader, viene pubblicato in quell’anno dall’etichetta Vortex, seguito da Restoration Ruin (1968). Somewhere Before, venne pubblicato sempre nello stesso anno per l’etichetta Atlantic.

Jarrett polistrumentista suonò vari strumenti, il sassofono e vari tipi di percussioni nel Quartetto Americano, ma a partire dalla scioglimento del gruppo non suono più altri strumenti diversi dal pianoforte acustico, suonandolo nelle produzioni discografiche. Negli ultimi vent’anni, Jarrett rimarrà fedele fino ad oggi, allo strumento acustico.
Nel 1983 Jarrett incontra il contrabbassista Gary Peacock (coinvolto in mille avventure nel jazz più creativo e meno conservatore, da Bill Evans a Don Cherry, da Steve Lacy a Paul Bley) e con Jack DeJohnette nasce il trio standard.
In quell’anno Jarrett propone al contrabbassista Gary Peacock e al batterista Jack DeJohnnette di registrare un album con canzoni standard, con coloriture jazz, intitolato semplicemente Standard Vol. 1, seguito dallo Standard Vol.2 e Changes, registrati nella medesima sessione.

Il successo di questi lavori discografici ed un conseguente tour consacreranno questo nuovo trio, nelle rose delle storiche formazioni jazz.

Da questo momento il trio registrerà numerosi album dal vivo e in studio in cui rivisitano brani di musica leggera chiamati Standards, con quella tipica coloritura stile jazz:
In questo caso citano Ahmad Jamal come principale ispiratore, per il suo uso di linee melodiche e multitonali.
Il trio pubblica anche rielaborazioni di materiale originale e ne è un esempio l’album Changeless (1987).
Alcuni degli album di standard contengono tracce originali attribuite a Keith Jarrett, ma consistenti di improvvisazioni del trio.
Gli album Live Inside Out (2001) e Always Let Me (2001) segnalarono un rinnovato interesse del Keith Jarrett Trio per l’improvvisazione assoluta.
Keith Jarrett ha sofferto per anni di quella che venne diagnosticata come una sindrome da fatica cronica alla fine degli anni novanta e fu costretto al confino nella sua casa per lunghi periodi di tempo.
Grazie a questo isolamento ha compiuto buoni progressi verso una completa guarigione a registrato il nuovo album The Melody at Night, wirh you, originariamente ideato come regalo di Natale per la moglie.
Contrariamente alle sue precedenti modalità di lavoro, in questo lavoro suona al piano solo pezzi classici chiamati Standars o completamente improvvisati.
Nel 2004 ha vinto il premio musicale Leonie Sonning, normalmente associato a musicisti di musica classica e a compositori, che in precedenza è stato assegnato ad un solo musicista jazz: al trombettista Miles Davis.
La prima persona a ricevere questo premio fu il musicista classico Igor Stravinskij nel 1959.
Keith Jarrett alla veneranda età 75 con il suo trio e il piano solo, prosegue ancora in questo nuovo millennio, a stupire le folle di appassionati di musica. Keith Jarrett vive a Union nello Stato del New Jersey.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Farecentro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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