E sono cinque, di fila quasi a voler battere anche la storia di un calcio che non esiste più, quello del dopoguerra. Come negli anni ’30, quando il campionato era appena diventato a girone unico e la Zebra bianconera schierava giocatori rimasti nel mito del calcio come Combi, Rosetta, Caligaris, Luisito Monti, Felice Placido Borel, Varglien, Giovanni Ferrari (che avrebbe vinto scudetti anche con Bologna e Inter), Renato Cesarini (quello della zona…), Mumo Orsi.

All’epoca non c’erano stranieri, solo oriundi. In panchina c’era Carlo Carcano, avvicendato nel corso del campionato 1934-’35 da Carlo Bigatto (giocatore-bandiera degli anni ’20).

Dopo 80 anni al quinquennio d’oro 1930-’35 si aggiunge un altro ‘penta’, questo 2011-’16. L’ultima perla della collana (cominciata col triennio di Antonio Conte) viene consegnata dalla sconfitta del Napoli a Roma, mentre i giocatori della Juve sono radunati a Vinovo per il consueto allenamento.

Massimiliano Allegri ha sempre predicato prudenza, ma dopo la conferma matematica si è dovuto ‘arrendere’ alla festa. E poco importa se questa ha sconvolto i ritmi di lavoro. Perché, come si legge sul sito web del club, “We made hi5tory”. E quel 5 al posto della S non è un refuso.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui