A volte i cambiamenti destabilizzano un po’.

E’ stato presentato il nuovo logo della Juventus; In questi ultimi anni, la società bianconera è entrata nel futuro, grazie al moderno Juventus Stadium e a investimenti mirati sul mercato. Ma, ripeto, alcuni cambiamenti possono lasciare un po’ così, a bocca aperta. L’antico segno, logo, marchio della Juve è stato cancellato. Al suo posto è stata introdotta una ‘J’, stilizzata con la scritta Juventus in alto, insomma non vedremo più lo scudetto bianconero con il disegno del toro in basso. Devo dirvi, da tifoso juventino, che io a quel vecchio logo mi ci ero proprio affezionato.

Ebbene sì, quando ho visto questo nuovo brand, questo nuovo segno, sono rimasto un pochino interdetto. Magari sono io l’unico che ha storto il naso, ma de gustibus! Comunque, nel calcio ci si deve evolvere per non rimanere schiacciati dagli avversari, proprio come nella vita. Piccole e grandi trasformazioni per dare dei segnali, per far vedere agli altri che tutto è possibile. Che impatto avrà sul popolo bianconero? In quanti saranno rapiti (nel senso buono del termine ovviamente), da questo restyling? Forse sono una persona troppo romantica. Fino a qualche anno fa, ogni società di calcio aveva un marchio ben preciso che non veniva modificato nel tempo.

Ora, invece, l’identità di alcune squadre viene sempre più rivoluzionata, a partire da quello scudetto, quel gagliardetto o immagine, e non so quanto in positivo o in negativo. Dobbiamo starci, anche i più nostalgici dovranno farci l’abitudine, dovranno apprezzare, abbracciare il nuovo, il futuro insomma. Rispetto al resto d’Europa siamo indietro in molte cose e anche il nostro movimento sportivo dovrebbe cercare di rimettersi in carreggiata. Non è un’immagine che fa una squadra. Quindi, Vecchia Signora, ti auguriamo altri 100 di successi e magari con il tempo ci abitueremo al tuo nuovo look!

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui