NAPLES, ITALY - JANUARY 26: Paulo Dybala of Juventus in action during the Serie A match between SSC Napoli and Juventus at Stadio San Paolo on January 26, 2020 in Naples, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
Sono state le due formazioni favorite ad avere la meglio nel ritorno delle semifinali di Coppa Italia e saranno quindi la Juventus ed il Napoli ad affrontarsi il prossimo 17 a Roma.
La ripartenza del calcio ci ha offerto due confronti ben diversi, condizionati da mille fattori che tutti conosciamo, anche se era lecito aspettarsi qualcosa di meglio a Torino, dove i bianconeri si sono forse lasciati condizionare dal pari dell’andata, dalle tante, fondamentali, assenze rossonere e da un inizio che pareva rendere tutto facile.
I bianconeri, fallito un rigore e trovatisi in undici contro dieci poco dopo, hanno rallentato i ritmi e sono diventati lezioni,  mentre il Milan ci ha messo quaranta minuti per ritrovarsi, ma nella ripresa ha saputo compattarsi, nonostante l’inferiorità numerica ed andare vicino ad una clamorosa vittoria.
Naturale dare a tutti attenuanti a iosa, stare fermi settanta giorni è cosa che succede ai calciatori solo nel caso di gravi infortuni e quindi si possono giustificare ritmi blandi e tanti errori, ma ritenevo di poter vedere qualcosa in più da parte degli juventini, con Ronaldo che a Madeira ha potuto allenarsi, cosa non successa ai compagni, e risultato, a mio modesto parere, tra i peggiori in campo.
Non è l’errore sul rigore a condizionare il mio parere, ma i troppi errori nel palleggio, nel fraseggio, in alcuni stop più da dopolavoro che da miglior calciatore al mondo; CR7 era dato in gran forma, ma quello visto allo Stadium sembrava più lo zio settantenne, che un trentacinquenne con il mito del fisico, della preparazione.
Un altro che non mi è piaciuto, tra i bianconeri, è Capitan Bonucci; qualcuno ha esaltato i suoi attacchi, per altro spesso falloso,  ma in difesa i maggiori pericoli milanisti sono arrivati proprio da suoi errori, il primo su Bonaventura ad inizio ripresa, il secondo su un fallo nella propria area, che solo un millimetrale fuorigioco ha evitato un rigore evidente quanto piuttosto stupido.
Sarri ha, giustamente evidenziato i primi venti minuti dei suoi, ma una partita dura novanta e più  e la Juventus non mi è sembrata cosi  in palla come era prevedibile fosse; inoltre i cinque cambi hanno forse frastornato un po’ proprio il mister bianconero, che ne ha cambiati tre insieme, di fatto peggiorando il rendimento dei suoi.
Il Milan, invece ci ha provato, ma era legittimamente difficile farcela con così tante assenze e se poi ci mettiamo la ca..volata di Rebic, cosa ci si poteva aspettare dal Diavolo? Obiettivamente  Pioli non poteva fare molto di più,  forse si può discutere la sostituzione di Bonaventura, ma per il resto difficile non trovare attenuanti al mister, che oltre al resto sta lavorando in un ambiente elettrico e dove è davvero difficile estraniarsi ed estraniarsi la squadra dai mille problemi del Milan.
Nell’altra semifinale l’Inter meriterebbe di vincere, ma si trova di fronte un Ospina che dopo l’incertezza sul vantaggio nerazzurro, si erge a diga insuperabile, insieme ai suoi due centrali, bravi nel concedere zero occasioni agli attaccanti interisti.
Bravo comunque il Napoli a rimanere compatto anche quando soffre moltissimo e ad approfittare di una dormita interista che porta al pareggio finale.
La partita del San Paolo è stata decisamente interessante, molto più bella e tirata della precedente, con occasioni da ambo le parti, anche se, come detto, l’Inter è stata superiore ai partenopei, ma senza riuscire a concretizzare la maggior mole di gioco; con Lukaku e Lautaro neutralizzati dai rispettivi avversari, sarebbe servito uno spunto dei centrocampisti o una zucca dei difensori, cosa non riuscita ai ragazzi di Conte.
Saranno così Sarri e Gattuso a giocarsi la Coppa, tra pochi giorni, e vedremo se il giorno in più di riposo, oltre ad una partita molto meno tirata, servirà alla Juve per avere ragione di un Napoli magari meno forte, ma dimostratosi in grado di soffrire e restare compatto.
Molto dipenderà dallo riuscire a recuperare queste prime fatiche post Covid ed oltre a questo bisognerà vedere quale sarà la condizione di Ronaldo, uno capace di vincere da solo, ma anche, se nello stato di sabato sera, di condizionare negativamente squadra e partita.
Infine due righe sulla principale novità vista in campo, le cinque sostituzioni, roba che servirà nel prosieguo di stagione, quando su giocherà da qualche turno ed ogni tre/quattro giorni, ma che al primo impatto è sembrata non proprio positiva, con gli allenatori portati a sostituzioni multiple per la maggior parte poco efficaci; ci si dovrà abituare, ma senza emergenza credo si tornerà ai tre canonici cambi, molto più logici.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani  – Foto Getty Image

scrivi a: direttore.costantinieditore@gmail.com

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui