Lunedì 8 dicembre 1980 a New York si respira un’aria diversa, fa quasi caldo. Si toccheranno infatti i 18 gradi. Al settimo piano lato Est del Dakota Building, nell’appartamento con quattro camere da letto e uno splendido affaccio sul Parco con parziale vista su The Lake abitato dai Lennon, ci si sveglia presto.
Ma per il Mondo sarà un giorno incredibilmente nero, scuro, tenebroso.

Il più grande dei Beatles, John Lennon viene ucciso intorno alle 23:00 dopo essere uscito per l’ultima volta dalla sala di registrazione. L’autore dell’omicidio Chapman dopo aver appoggiato la sua copia autografata di Double Fantasy in una fioriera, si porta alle spalle di Lennon e dalla distanza di circa 3 metri gli scarica addosso cinque proiettili del suo revolver. Quattro vanno a segno. Tre di questi lo trapassano attraversando il polmone sinistro e l’arteria sinistra. Uno dei tre, dopo aver attraversato il torace, finisce la sua corsa nel braccio sinistro. Il quarto resta conficcato nell’aorta. Il quinto, quello che non va a segno, infrange una vetrata del Dakota e per il grande artista musicale i soccorsi al 911 non serviranno per salvarlo.

A cura di Samanta Costantini – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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